Gentile Ministra Beatrice Lorenzin,
Negli anni ’40 due psicologi afroamericani condussero alcuni esperimenti per testare il grado di percezione dell’emarginazione e della discriminazione nei confronti delle persone di colore negli Stati Uniti, e per verificare gli effetti delle politiche separazioniste e di segregazione razziale. Sedici bimbe nere furono messe di fronte a due bambole, identiche in tutto tranne che per il colore (una era bianca, l’altra nera), e fu chiesto loro quale preferissero. Undici bimbe qualificarono la bambola nera come brutta e cattiva. Nove bimbe qualificarono la bambola bianca come bella e buona.
Tale risultato dimostrò che la separazione e la segregazione razziale avevano generato nei deboli autodisistima, con conseguente desiderio di identificarsi nei più forti. Si era arrivati quasi ad ingenerare nelle persone nere un odio verso sé stesse; ed a creare un’interiorizzazione della loro inferiorità ed un desiderio di identificarsi nei bianchi, nei più forti. Una cosa simile era riuscita solo ai nazisti, nei lager. Con l’organizzazione dei Sonderkommandos. Meglio noti come kapò: ebrei che odiavano altri ebrei. Il cui concepimento fu definito da Primo Levi «il delitto più demoniaco del Nazionalsocialismo».
L’esperimento con le sedici bimbe nere è noto come “doll test“. E fu poi assunto come argomento nella storica sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti nel “Brown Case” del 1954, che diede avvio all’integrazione scolastica ed al superamento della separazione.
Il doll test fu ripetuto di recente in Italia, in un altro contesto ed a distanza di tanti anni dal primo. Ma le risposte dei bambini sono state le stesse.
La bambola cattiva è, infatti, per loro quella nera. È sempre quella nera. Così come sono neri e ispanici i “cattivi compagni da abbandonare”, poiché fanno uso di droghe, nel discusso manifesto della campagna “stili di vita corretta” del Suo Ministero. E così come erano neri i volti raffigurati nella copertina della rivista “La difesa della razza” del 1938; volti neri che una spada separava dal volto bianco ariano. Copertina e rivista di un maledetto passato. O meglio di “un passato che non passa”, per dirla con lo storico Ernst Nolte. Quel manifesto del Suo dicastero ci ha infatti riportato a quel passato. Anche se per poco tempo.
Con quel manifesto, i bambini neri, asiatici o ispanici oggi continueranno a rispondere che la bambola cattiva è quella nera.
Cordialmente
Francesco Di Pietro (avvocato, socio Asgi)
Pylos e il silenzio dell’informazione
A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
Leggi tutti gli articoli su immigrazione, asilo e minoranze pubblicati dalla stampa italiana.
Quiz: quanto ne sai di persone migranti e rifugiate?
Le migrazioni nel 2021, il nuovo fact-checking di Ispi
Trump e G7 catalizzano l’attenzione dell’informazione mainstream
© 2014 Carta di Roma developed by Orange Pixel srlAutorizzazione del Tribunale di Roma n° 148/2015 del 24 luglio 2015. - Sede legale: Corso Vittorio Emanuele II 349, 00186, Roma. - Direttore responsabile: Domenica Canchano.