A riflettere su questo punto è Alessandra Testa, giornalista e redattrice ordinaria all’interno della redazione del quotidiano L’Informazione-Il Domani di Bologna, è tra le curatrici del progetto sheviews.blogspot.it e lo descrive così:
“Ci raccontano così, ma noi come siamo? È la domanda a cui SHEnews, l’associazione di giornaliste e operatrici della comunicazione italiane e di origine straniera che da qualche anno opera all’interno del centro interculturale “Massimo Zonarelli” di Bologna, cerca di rispondere attraverso un laboratorio di giornalismo partecipato per donne migranti. Una volta alla settimana donne provenienti da diversi paesi del mondo si incontrano e insieme provano a smantellare i luoghi comuni sulla migrazione femminile troppo spesso veicolati anche dai media. Non solo vittime, badanti o prostitute, ma portavoce di esperienze e sogni. Esperienze e sogni che le stesse partecipanti al laboratorio hanno deciso di mettere nero su bianco nelle pagine del blog sheviews.blogspot.com. Un racconto che, senza troppi filtri, prova a creare un piccolo antidoto contro la paura e la diffidenza alimentate da allarmismi mediatici e notizie urlate”.
Tra le diverse storie riportate c’è quella di Tatiana Perju, che cerca di ricostruire il suo percorso , mettendone insieme i pezzi e riscoprendo un valore aggiunto nell’essere donna:
Mamma, la mia mamma, la vostra mamma, la mamma di tutti è donna, dall’inglese woman, la sesta w del presente laboratorio giornalistico; Donna al quale non è dato ancora il giusto valore, non è data ancora la sua parità, donna che significa tormento, frustrazione ed essere sempre arrabbiata, ma nello stesso tempo dolce, docile, amica e regina! Un’altra parte della mia storia nasce il 17/02/2009 insieme a mio figlio Alessandro, il quale 7 anni dopo a scuola dice alla maestra che la sua mamma è Italiana come le altre!!!”
Il titolo della storia è significativo “La mia w migrante” e dentro si trova un mondo.
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A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
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