Il 21 settembre si è compiuta un’ennesima prevedibile strage con il naufragio sulle coste egiziane di una nave con a bordo circa 450 persone e circa 300 vittime tra morti e dispersi. Colpisce oltre all’assuefazione dell’opinione pubblica, il sostanziale silenzio della stampa e la risposta frammentaria e disunita della società civile. L’ennesima strage alle porte d’Europa non può essere considerata un incidente fatale, ma un crimine nei confronti di un’umanità colpevole unicamente di non poter vivere liberamente e dignitosamente a casa propria, in paesi martoriati da guerre, persecuzioni, terrorismo, catastrofi ambientali e povertà causata da una colpevole, ingiusta distribuzione delle ricchezze. Di fronte alle stragi e ai crimini di indifferenza che si ripetono nel Mediterraneo e alle frontiere, ci dissociamo dalle politiche migratorie implementate dal governo italiano e dalle istituzioni europee, a cui chiediamo di assumersi le loro responsabilità di fronte all’eccidio di migranti in corso. Le recenti scelte dell’Unione Europea e dei singoli Stati membri di politiche migratorie di deterrenza, gli accordi generali (Rabat, Khartoum, ecc.) e quelli bilaterali firmati con paesi terzi, in particolare con regimi e dittature africane, stanno infatti intensificando la strage di migranti nel Mediterraneo e nei paesi di transito. Oltre ad ignorare nel modo più assoluto il diritto internazionale e la tutela dei diritti umani, queste politiche sono in realtà direttamente responsabili di migliaia di vittime, di abusi, stupri, detenzioni illegali, torture, sparizioni, configurando quello che potrebbe considerarsi un crimine di lesa umanità. Ogni ora che passa diventa un crimine di indifferenza e anche una forma di evidente complicità con questa strage ripetuta. Ci appelliamo ad una reazione dell’opinione pubblica, della cittadinanza e ogni forma di resistenza, che sia all’altezza della gravità storica del momento. Alle nostre istituzioni chiediamo di prendere posizione e decidere da che parte stare. Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos
Il 21 settembre si è compiuta un’ennesima prevedibile strage con il naufragio sulle coste egiziane di una nave con a bordo circa 450 persone e circa 300 vittime tra morti e dispersi. Colpisce oltre all’assuefazione dell’opinione pubblica, il sostanziale silenzio della stampa e la risposta frammentaria e disunita della società civile.
L’ennesima strage alle porte d’Europa non può essere considerata un incidente fatale, ma un crimine nei confronti di un’umanità colpevole unicamente di non poter vivere liberamente e dignitosamente a casa propria, in paesi martoriati da guerre, persecuzioni, terrorismo, catastrofi ambientali e povertà causata da una colpevole, ingiusta distribuzione delle ricchezze.
Di fronte alle stragi e ai crimini di indifferenza che si ripetono nel Mediterraneo e alle frontiere, ci dissociamo dalle politiche migratorie implementate dal governo italiano e dalle istituzioni europee, a cui chiediamo di assumersi le loro responsabilità di fronte all’eccidio di migranti in corso.
Le recenti scelte dell’Unione Europea e dei singoli Stati membri di politiche migratorie di deterrenza, gli accordi generali (Rabat, Khartoum, ecc.) e quelli bilaterali firmati con paesi terzi, in particolare con regimi e dittature africane, stanno infatti intensificando la strage di migranti nel Mediterraneo e nei paesi di transito. Oltre ad ignorare nel modo più assoluto il diritto internazionale e la tutela dei diritti umani, queste politiche sono in realtà direttamente responsabili di migliaia di vittime, di abusi, stupri, detenzioni illegali, torture, sparizioni, configurando quello che potrebbe considerarsi un crimine di lesa umanità.
Ogni ora che passa diventa un crimine di indifferenza e anche una forma di evidente complicità con questa strage ripetuta. Ci appelliamo ad una reazione dell’opinione pubblica, della cittadinanza e ogni forma di resistenza, che sia all’altezza della gravità storica del momento. Alle nostre istituzioni chiediamo di prendere posizione e decidere da che parte stare.
Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos
La lettera pubblica conta, tra i suoi primi firmatari: Medici Senza Frontiere, Asgi, Arci, Antonio Marchesi – Pres. Amnesty International Italia, Adif – Associazione Diritti e Frontiere, Carovane Migranti, Centro Astalli, Campagna LasciateCIEntrare, Casa Internazionale delle Donne, Clinica Legale Immigrazione – Università Roma3, Milano Senza Frontiere, Progetto Diritti.
Per informazioni e adesioni visitare il sito del Comitato.
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