LasciateCIEntrare ha chiesto di poter entrare il 20 giugno in oltre 60 centri per migranti e rifugiati. A sostenere la mobilitazione Fnsi, Usigrai, Ordine dei Giornalisti, Articolo 21 e Carta di Roma
Ci siamo, oggi è la Giornata mondiale del rifugiato. LasciateCIEntrare ha deciso quest’anno di dedicarla a una mobilitazione attraverso la quale si chiede l’ingresso della stampa e delle organizzazioni nei Cie, nei Cara, nei Cas e negli hotspot, affinché si raccontino le luci e le ombre del sistema d’accoglienza italiano.
Oltre 60 richieste inviate, ma nessuna risposta positiva, almeno finora. Gli hotspot continuano a essere off limits per la stampa: l’accesso a quelli di Taranto, Pozzallo e Lampedusa è stato negato. Anche ottenere il permesso d’ingresso nei Cie, Cara e Cas si è rivelato difficoltoso: per alcuni di essi è stato chiesto un rinvio, per altri non vi è stato alcun riscontro ufficiale.
Carta di Roma sarebbe dovuta entrare nel Cie di Restinco (Brindisi); stamane siamo ancora in attesa di una risposta. Tra dinieghi, mancate risposte e inviti a posticipare la visita, la maggior parte delle richieste inviate in occasione della Giornata mondiale del rifugiato – a meno che le autorizzazioni non arrivino all’ultimo momento – non andrà a buon fine.
L’analisi dell’informazione relativa all’immigrazione ci dice che è l’accoglienza il tema che trova più spazio nell’agenda di quotidiani e telegiornali. Come raccontarla se l’esercizio del diritto di cronaca è ostacolato dalla discrezionalità con cui spesso è gestito l’accesso della stampa ai centri per migranti e rifugiati? Come far conoscere gli hotspot e ciò che accade al loro interno se finora ai media non è mai stato concesso di entrare?
«Continueremo a reiterare le nostre richieste e a rivendicare il diritto della società civile e del mondo dell’informazione di accedere ai centri per verificare il rispetto e la garanzia dei diritti fondamentali delle persone ospitate o detenute», dichiara LasciateCIEntrare: «Per noi la Giornata mondiale del rifugiato dura 365 giorni l’anno».