Nel 2015 sono state 280mila le iscrizioni all’anagrafe dall’estero. In parole povere 280mila persone hanno trasferito la propria residenza in Italia, un dato in linea con quello dell’anno precedente, che conferma un trend negativo: dalle 386mila iscrizioni del 2011 si è registrata una diminuzione del 27%. L’89% (circa 250mila) delle iscrizioni riguarda cittadini stranieri.
A rilevarlo è l’Istat nel rapporto “Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente“.
“Negli ultimi vent’anni – scrive l’Istat – i flussi migratori con l’estero hanno rappresentato il principale fattore di crescita della popolazione residente in Italia“.
Il trasferimento di cittadini stranieri in Italia continua, sebbene in calo, a essere essenziale per compensare le emigrazioni: mentre il numero di persone immigrate non aumenta, infatti, cresce quello degli emigrati all’estero, rappresentato quasi esclusivamente da cittadini italiani. Dal 2014 al 2015 si è passati da 82mila a 147mila persone che hanno cancellato la propria iscrizione all’anagrafe, trasferendo la propria residenza all’estero.
Il numero di iscritti per trasferimento di residenza dall’estero continua a essere superiore a quello di cancellati. Il saldo migratorio netto con l’estero (il rapporto tra questi due numeri) è ancora positivo – +133mila unità nel 2015 – ma insufficiente: è il saldo più basso dall’inizio del millennio e non compensa il saldo naturale di -162.000 (ossia la differenza tra iscritti per nascita e cancellati per decesso).
Nel 2015 i cittadini italiani residenti in Italia sono 142mila in meno, mentre la popolazione straniera è aumentata di circa 12mila residenti.
Il saldo tra numero di persone immigrate ed emigrate continua a essere positivo, ma è il più basso dal 2000. Grafico Istat.
I 250mila cittadini stranieri che hanno trasferito la propria residenza in Italia provengono da 176 paesi e hanno 177 diverse cittadinanze. Oltre 97 mila hanno un passaporto europeo (39%), più di 67 mila asiatico (27%), oltre 66 mila sono cittadini africani (27%) e circa 19 mila americani (8%).
Distribuzione dei cittadini stranieri residenti in Italia per provincia. A incidere non solo il lavoro, ma anche ricongiungimenti familiari e centri di accoglienza.
L’arrivo di richiedenti asilo ha inciso sulla composizione di questa popolazione: rispetto al 2014 sono aumentati gli ingressi di cittadini del Gambia (oltre 5mila, +209%), del Mali (quasi 5mila, +135%), della Nigeria (9mila, +68%) e della Costa d’Avorio (2mila, +61%). Non sono queste, tuttavia, le comunità più rappresentata: con 46mila ingressi quella romena è ancora al primo posto, seguita dalla comunità marocchina (15mila), cinese (15mila), bengalese (12 mila), albanese (12mila) e pakistana (11mila).
A incidere sulla distribuzione sul territorio italiano dei cittadini stranieri non solo le opportunità lavorative; “è significativo – spiega l’stat – anche il flusso di immigrazione per ricongiungimento familiare e la posizione geografica di confine che facilita i trasferimenti o nella quale hanno sede alcuni centri di accoglienza per i richiedenti asilo”.
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