Nei primi sei mesi del 2017 il tema dell’immigrazione sui giornali cartacei vede tanti articoli sul razzismo e pochi su corridoi umanitari e reinsediamento, mentre il linguaggio privilegia l’uso di migranti
Nel primo semestre del 2017 sono stati 8600 gli articoli della rassegna stampa Carta di Roma, che ogni giorno raccoglie gli articoli sulle migrazioni più rilevanti pubblicati sulla carta stampata nazionale e locale. Di questi oltre la metà (5963) sono quelli pubblicati nel secondo trimestre dell’anno, tra aprile e giugno. I temi principali continuano a essere, in linea con l’anno passato, le politiche dell’immigrazione, sia nazionali che europee, la cronaca – categoria all’interno della quale rientra anche il racconto parziale del mondo dell’accoglienza – e l’asilo (storie relative alle migrazioni forzate, ai rifugiati, al diritto d’asilo).
Le politiche dell’immigrazione e il dibattito politico, insieme, costituiscono il 41% delle notizie in rassegna stampa.
I temi
Il calo registrato nel numero di notizie raccolte ha investito la maggior parte delle categorie utilizzate (nel primo semestre del 2016 le notizie raccolte erano 9.255), con il maggior decremento nella cronaca (-24%). Cresce, invece, la presenza di articoli relativi al razzismo, che aumentano del 107%. A trovare spazio sono soprattutto notizie di cronaca relative ai fenomeni d’odio a sfondo razziale, dai casi di aggressioni o violenza (hate crimes) ai discorsi d’odio (hate speech), insieme agli episodi razzisti negli stadi e al conseguente dibattito.
Sale anche il numero di articoli sugli sbarchi (+30%), complici le polemiche che hanno incendiato il dibattito pubblico sul ruolo delle organizzazioni non governative impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso di migranti e rifugiati nel mar Mediterraneo. Infine crescono anche gli articoli che ricadono sotto alla categoria del dibattito politico (+29%).
La terminologia utilizzata per parlare delle persone che giungono con gli attuali flussi in Italia in Europa attraverso il Mediterraneo e la rotta balcanica vede al primo posto, nei titoli, migranti (presente in 1275 titoli), profughi (662), rifugiati (151) e infine l’erroneo clandestini (102).
Il grafico sotto, invece, rileva le tendenze relative ai termini di ricerca utilizzati dagli utenti sul motore di ricerca Google. Anche in questo caso la definizione alla quale è fatto ricorso più frequente è migranti, seguita da profughi. Il ricorso a rifugiati e clandestini è, invece, residuale.
Quelle vie legali e sicure che ancora non trovano spazio
Le politiche dell’immigrazione e il dibattito politico, insieme, costituiscono il 41% delle notizie in rassegna stampa. La cronaca il 28%. Gli articoli relativi all’asilo il 16%. In totale l’85% della rassegna. Mentre il flusso che attraversa il Mediterraneo centrale e la gestione del sistema di accoglienza continuano a essere protagonisti, alimentando il discorso politico, sia a livello nazionale che internazionale, continuano a essere marginali le notizie dedicate alle vie legali e sicure. I corridoi umanitari sono citati in 137 articoli e il reinsediamento (o resettlement) in 17, con un ulteriore calo di attenzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Allo stesso modo, il dibattito mediatico si concentra sui due macro-temi trascurando, nell’analisi, aspetti essenziali per la comprensione del confronto europeo quali la relocation.
I riflettori puntati sulle operazioni di ricerca e soccorso portano anche a un lieve aumento dell’attenzione verso la Libia, citata in 1482 articoli.
Ius soli e riforma della cittadinanza
Si fa spazio il tema dello ius soli, al quale è dedicato un numero di notizie più che triplicato rispetto al 2016: l’iter che vede la riforma della cittadinanza, con l’introduzione dello ius soli temperato e dello ius culturae, ferma al Senato e le manifestazioni delle nuove generazioni alimenta il dibattito politico. Gli articoli inclusi nella rassegna hanno un taglio tecnico, quando offrono l’aggiornamento relativo al percorso del disegno di legge o l’analisi dello stesso o tale da rientrare sotto la categoria del dibattito politico, con le posizioni di apertura/chiusura espresse esposte talvolta in prima persona dagli editorialisti e giornalisti, talvolta attraverso la citazione di politici e esperti.
Interessante osservare che, secondo Google Trends, a essere maggiormente utilizzata è, oggi, la definizione “nuove generazioni”, superando “seconde generazioni”.
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