Di Alessandro Lanni (@alessandrolanni)
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Quanti sono i rifugiati in Italia? Intendiamo quanti, fuggiti dal proprio paese perché vittime di persecuzioni, hanno ricevuto risposta positiva in questi anni alla domanda di protezione. E negli altri paesi europei, sono di più o di meno che da noi? È corretto parlare di invasione? E poi, l’Europa è davvero un continente sotto assedio?
Un recente sondaggio in Grecia ha registrato un dato che può sorprendere riguardo la percezione che si ha del fenomeno: circa la metà della popolazione ellenica crede che i rifugiati siano più del triplo (200mila) rispetto a quelli che si trovano realmente nel paese (circa 60mila).
E l’Italia? Due anni fa, in piena refugee crisis l’“invasione percepita” era in testa alle preoccupazioni e il 36% degli italiani riteneva che gli stranieri nel nostro paese fossero circa 20 milioni.
Proviamo a mettere un po’ d’ordine e a fare un po’ di chiarezza con l’aiuto del rapporto Mid-year trends dell’Unhcr, che presenta il quadro a giugno 2016.
Secondo l’Alto Commissariato dell’Onu, i rifugiati nel mondo – ripetiamolo: non i richiedenti asilo, ma coloro che hanno ricevuto una risposta positiva – a metà del 2016 erano 16 milioni e 515.190. Circa 2 milioni e 100mila si trovano in Europa (e 2 milioni e 800mila nella sola Turchia), i restanti due terzi suddivisi tra altri tre grandi continenti: America, soprattutto Asia e Africa. Si tratta di tutti coloro che nel mondo hanno visto riconosciuto il proprio diritto individuale a essere protetti così come previsto dalla Convenzione firmata a Ginevra nel 1951 e aggiornata nel 1967 e dalle varie legislazioni nazionali.
Senza voler ridimensionare o amplificare le dimensioni degli arrivi di migranti e rifugiati in Italia, forse può essere utile, prima di gridare all’“invasione” come capita spesso sui giornali italiani, andare a vedere le dimensioni della presenza dei rifugiati in Italia e magari confrontarla con altri paesi europei e con quelli del Medioriente che più ospitano flussi di profughi.
Passiamo all’Italia. In questi anni lo stato ha risposto positivamente (secondo le tre modalità previste: status di rifugiato, protezione sussidiaria e umanitaria) a circa il 40% delle domande d’asilo, una percentuale che nel 2016 è leggermente calata. Negli anni il nostro paese ha accolto circa 131mila rifugiati (dato Unhcr giugno 2016).
Ma chiediamoci: quanti sono 131mila rifugiati sul totale della popolazione? L’“allarme invasione” è giustificato di fronte a questi numeri? Proviamo a confrontarli con quelli di altri stati europei. Per esempio, in Svezia la popolazione è circa un sesto di quella italiana (10 milioni) e i rifugiati sono 186mila, ovvero il 50% in più che nel nostro paese. In Germania (82 milioni di abitanti) i rifugiati sono 478mila, quasi 4 volte quelli presenti in Italia.
E allora, sono molti o sono pochi coloro che hanno ricevuto protezione in questi anni? Intanto sono quelli a cui la legge offre questo diritto. Ma proviamo ad avere uno sguardo obiettivo senza pregiudizi e facciamo qualche proporzione per avere un’idea della misura di questo fenomeno.
131mila su 60 milioni significa una proporzione del 2 per mille. Significa che per una cittadina di piccole dimensioni come Ivrea (To) che ha circa 24mila abitanti – se fosse rispettata la proporzione nazionale – sarebbero 46, in una come Avezzano (Aq) vivrebbero 90 rifugiati, in una città come Bologna sarebbero circa 800. Insomma, non proprio un’invasione.
Sufficiente come immagine? Ma proviamo a immaginarli tutti insieme questi 131mila rifugiati che vivono in Italia, anche da molti anni. Prendiamo uno spazio di quelli usati per le grandi manifestazioni o i concerti. Ecco, tutti i rifugiati in Italia non riempirebbero neanche la metà del Circo Massimo a Roma che, secondo una stima, riuscirebbe al massimo a contenere 340mila persone. Oppure a Piazza San Giovanni sempre a Roma, il grande slargo davanti alla basilica teatro di molte manifestazioni. Ecco anche lì ci sarebbero molti vuoti, se è veritiera la stima di una capienza di 200mila persone.
Due degli stadi più grandi in Italia – San Siro a Milano e l’Olimpico di Roma contengono circa 80mila spettatori ognuno – potrebbero ospitare tutti i rifugiati in Italia e farli assistere comodamente a due partite.
Cosa ci dicono questi confronti? Che malgrado la condizione di frontiera (ormai quasi unica) dell’Ue a sud, l’Italia ha una percentuale molto contenuta di rifugiati sul proprio territorio. Una percentuale che buone politiche di accoglienza e integrazione possono, senza difficoltà, trasformare da presunto problema in risorsa.
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