Dal 27 al 29 novembre la ventiduesima edizione dell’incontro nella Comunità marchigiana. Ampio spazio sarà dato al tema dell’immigrazione
A cura di Redattore Sociale
Si intitola “Frontiere” (e per la prima volta non ha un sottotitolo) il 22° seminario per i giornalisti organizzato da Redattore Sociale. L’appuntamento è alla Comunità di Capodarco di Fermo da venerdì 27 a domenica 28 novembre 2015, dove sono attesi come ogni anno circa 200 giornalisti da tutta Italia. Il seminario sarà diviso in quattro sessioni, per ciascuna delle quali è stata chiesta all’Ordine dei giornalisti la concessione di crediti per la formazione professionale obbligatoria (lo scorso anno furono 16 in totale). Come di consueto, il programma sarà rivelato interamente ai primi di novembre, quando saranno anche aperte le iscrizioni. Nessuna anticipazione al momento, se non che l’intera parte formativa di sabato mattina sarà dedicata all’immigrazione, con alcune sorprese e anteprime. Intanto è pronta l’introduzione generale alla tre giorni, che pubblichiamo di seguito:
«Lo studioso americano Charles Seife sostiene che l’informazione è sempre più eterodiretta. La selezione di cosa pubblicare non si deve solo alle redazioni giornalistiche, ma anche ad altri fattori. Per esempio, a ciò che viene maggiormente cercato su Google; o a ciò che è più condiviso su Facebook. Sono i motori di ricerca e i social network a generare la fetta ormai principale del traffico sui siti di notizie, dunque non si può ignorare la loro forza. Anzi, non si può evitare di esserne spesso condizionati in modo invasivo. Unito alle note difficoltà in cui il web ha contribuito a gettare buona parte del giornalismo tradizionale, questo scenario restringe ulteriormente la varietà di argomenti che i mass media scelgono di trattare. Prevale ciò che emoziona, purché lo faccia velocemente; vince quello che vuole “il popolo di internet”. E, come spesso abbiamo sostenuto durante i seminari di Capodarco, ne fanno le spese le cose difficili, complesse, quelle che rattristano o fanno pensare e interrogarsi, le storie più deboli perché non hanno nessuna spinta accessoria oltre il fatto di meritare di essere raccontate. Tutto questo mentre il mondo non sta semplicemente cambiando al suo ritmo naturale, ma sembra trovarsi, per molti aspetti, di fronte a vere e proprie frontiere. Frontiere geografiche, innanzitutto, con lo spostamento epocale di intere popolazioni da un continente all’altro a causa di guerre, persecuzioni, povertà, degrado ambientale. Frontiere che riguardano la sostenibilità del nostro benessere, nella misura in cui è regolato dai sistemi di welfare. Frontiere di quella convivenza tra diverse fedi che, seppure non sia mai stata facile, appare in crescente pericolo. Frontiere, infine, tra comportamenti consolidati e dalle precise conseguenze economiche (crescita, disponibilità illimitata di risorse, equilibrio demografico…) e nuovi modi di vivere da assorbire al più presto. Il giornalismo è obbligato a trovare prima possibile forme inedite per raccontare queste frontiere, salvaguardando l’informazione di qualità per tutti e rendendo questo mestiere nuovamente sostenibile e autonomo nelle sue scelte».
Il seminario sarà l’edizione numero 47 di questi incontri, iniziati proprio a Capodarco nel 1994 e organizzati poi in varie città italiane, con quasi 8.000 partecipanti ed oltre 500 relatori, tra cui il grande giornalista polacco Ryszard Kapuscinski, la scrittrice bielorussa Svetlana Aleksievich, premio Nobel per la letteratura 2015, e alcuni dei più importanti peersonaggi dell’impegno sociale, del giornalismo e della cultura. Programma e scheda di iscrizione saranno disponibili a breve su giornalisti.redattoresociale.it e sulla piattaforma Sigef dell’Odg.