Il 3 ottobre 2013, durante un naufragio al largo delle coste di Lampedusa, persero la vita 368 migranti nel tentativo di raggiungere l’Europa.
Quattro anni dopo, in questa data si celebra la quarta “Giornata della memoria e dell’accoglienza” che vuole essere una data simbolica per la commemorazione, il ricordo, ma soprattutto costruzione attiva di una nuova cultura dell’accoglienza, nella convinzione che l’azione di sensibilizzazione e conoscenza sui temi inerenti le migrazioni sia un primo passo per cercare di cambiare la direzione delle attuali politiche europee.
Attraverso il progetto “L’Europa inizia a Lampedusa” la società civile italiana si unisce alle istituzioni per inviare un messaggio forte e chiaro di apertura e di solidarietà. “L’Europa inizia a Lampedusa” mira ad accrescere la consapevolezza che le nuove generazioni hanno dei temi legati alle migrazioni, ai diritti umani e all’accoglienza di migranti e rifugiati. In occasione della quarta “Giornata della memoria e dell’accoglienza”, l’isola di Lampedusa ospiterà circa 200 studenti provenienti da tutta Europa, insieme a superstiti e familiari delle numerose vittime dei naufragi avvenuti nelle acque del Mediterraneo.
Dal 30 settembre al 3 ottobre 2017, le nuove generazioni prenderanno parte ad un vero e proprio programma interculturale che favorirà l’incontro di storie, persone e culture diverse incoraggiando il dialogo, l’apprendimento e soprattutto la solidarietà verso chi ha o ha avuto la forza di partire per diventare cittadino del mondo.
Il progetto è organizzato dal Miur e dal Comitato tre ottobre, in collaborazione con RAI-Radiotelevisione Italiana e con il patrocinio del Comune di Lampedusa e Linosa, con il sostegno di Unhcr, Amnesty international, Save the children, Medici senza frontiere, Cisom, Centro astalli, Oim, Associazione Carta di Roma, Legambiente Lampedusa e Associazione nazionale vittime Civili di guerra, l’Europa decide di abbattere la discriminazione ed il razzismo per abbracciare una nuova idea di solidarietà.
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A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
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