A Roma l’ultima tappa del ciclo di seminari europei rivolti ai media di 8 paesi
L’iniziativa ha attraversato otto paesi europei (Romania, Ungheria, Bulgaria, Francia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Germania, Italia) ed è iniziata lo scorso 15 febbraio.
L’obiettivo è approfondire una specifica forma di discriminazione, quella contro rom e sinti, attraverso lo scambio d’esperienza tra attivisti, giornalisti ed associazioni. Il filo rosso che ha condotto i seminari attraverso l’Europa è stato il medesimo «impsotare un approccio integrato, dove i progetti non siano più separati» ha evidenziato Massimo Serpieri, direttore generale giustizia e consumatori della Commissione europea.
I numeri
Le storie dalla comunità rom
Ann Hyde, coordinatrice del progetto “for Roma, with Roma”, ha evidenziato come «i report più negativi provegnono da Italia, Repubblica Ceca e Bulgaria ed il ruolo più importante è svolto dai media, che sono in grado d’influenzare, in questo caso negativamente, l’opinione pubblica». L’incontro è proseguito con il racconto delle storie di alcuni membri della comunità rom in Italia. Tra le diverse esperienze raccontate, Toni Deragna racconta del Villaggio delle rose, in via della Chiesa Rossa, a Milano, dove si trovano, autorizzate, 257 persone, «è un campo che esiste da diversi anni e lì siamo una famiglia, tutti». Diverse sono le esperienze di Ivana Nikolic, che ribadisce emozionata: «l’unico modo per uscire da questa realtà è l’istruzione» ed aggiunge una metafora particolarmente concreta «la cultura è come un minestrone di
«Per rispondere alla discriminazione bisogna affrontare un problema culturale» evidenzia Paolo Ciani, comunità di Sant’Egidio, «i rom sono un microcosmo di diversità, vanno apprezzati e conosciuti per quello che sono e che rappresentano» promuovendo una reciproca conoscenza.