Ricostruzione, conservazione, trasformazione urbana, architettura: queste le prospettive dalle quali sarà affrontata la distruzione portata dalla guerra in Siria in occasione di Wave 2017, corso estivo promosso dallo Iuav di Venezia che avrà inizio il 26 giugno.
Un punto di vista diverso, portato da ospiti internazionali, per riflettere insieme a duemila studenti sulle diverse tipologie di danni prodotte da 6 anni di guerra e per ragionare in modo precoce sulla ricostruzione, per poterla supportare e promuovere in modo efficace quando ciò si renderà possibile. L’obiettivo è anche quello di avviare un dibattito pubblico sul tema, che rappresenterà un aspetto essenziale per la rigenerazione del paese: dal 2011 oltre 11 milioni di siriani sono stati costretti ad abbandonare le proprie case e città, ridotte in molti casi in macerie. Di questi 6,3 milioni sono gli sfollati interni e 4,9 i rifugiati, molti dei quali vivono nei campi e nelle aree rubane dei paesi limitrofi come Libano, Turchia e Giordania.
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A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
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