“Pensiamo al 3 ottobre come a una data di dolore e di lotta per affermare la libertà di movimento di ogni essere umano”
Il passaggio al Senato dell’istituzione, a larga maggioranza, del 3 ottobre, come giornata della memoria per le vittime migranti è un segnale positivo, ma che poco cambia nel tragico panorama italiano ed europeo. Diventerà giornata istituzionale, la potranno ricordare anche gli stessi governi e gli stessi esponenti politici che, con le loro legislazioni insensate hanno permesso che decine di migliaia di persone perdessero negli ultimi venti anni la vita in mare.
La potranno ricordare anche coloro che non si oppongono ai muri, che impediscono l’accoglienza, che non contribuiscono, con una corretta informazione se non addirittura con un’informazione distorta, a fermare il dilagare di una xenofobia che un giorno ricorderemo come male assoluto ma che oggi è totalmente legittimata e diviene pensiero comune. Contemporaneamente in Europa si erigono barriere, si muore nel fango, si resta imprigionati negli egoismi statuali, si distruggono le speranze di popoli interi.
Il paragone, forse perché sono passati pochi giorni, viene con l’8 marzo, giornata della donna che pubblicamente si tramuta in “festa della donna”.
Così come tante donne non hanno nulla da festeggiare, ma soltanto necessità di non subire più il potere patriarcale e non solo per un giorno all’anno, come campagna LasciateCIEntrare, come parte del paese che non si rassegna, vogliamo pensare al 3 ottobre come ad una data di dolore e di lotta per affermare la libertà di movimento di ogni essere umano senza dover più rischiare la vita né subire le violazioni e le ingiurie subdole e misere del potere.