Presentato oggi a Torino, all’interno del Festival delle Migrazioni https://www.festivaldellemigrazioni.it/il-programma/sabato-21/, il libro “Africa contesa. La risposta del continente all’assalto delle superpotenze” di Enzo Nucci, corrispondente Rai per sedici anni da Nairobi. Il confronto, moderato da GianMario Gillio, è stato un’occasione di confronto con l’autore intorno a questioni chiave relative al continente africano: dai golpe nell’Africa subsahariana, al “tramonto dell’Occidente”; dalla centralità sempre crescente della Russia nella proprietà e nella gestione delle risorse naturali del continente; dalle sfide alla governabilità dell’area nord africana, alla primavera demografica e alla crescita economica di alcuni paesi. Dall’attualità del concetto di “multi allineamento”, che ha preso il posto del “non allineamento” usato in passato, l’autore racconta le pagine del saggio in cui si contestualizza “la volontà dei Paesi africani di emanciparsi rispetto alle alleanze tradizionali, contando sulle proprie risorse, sfruttando al meglio la geopolitica in evoluzione (compreso il conflitto tra israeliani e palestinesi) e la “frantumazione” degli equilibri mondiali su cui pesa “la terza guerra mondiale a pezzi”, concetto caro a Papa Francesco”.
Uno sguardo che nasce dalla consapevolezza della presenza di interessi coloniali, basti ricordare che, secondo il Global Climate Risk Index del 2022, 5 paesi africani – Mozambico Zimabwe, Niger, Malawi – sono tra i primi 10 paesi al mondo ad avere già subito gli effetti del cambiamento climatico, anche a seguito di politiche di sfruttamento delle risorse naturali dei territori. Enzo Nucci ricorda l’intervento di Moussa Fakhi Mahamat, presidente della Commissione dell’Unione Africana, al vertice di Roma del 29 gennaio 2024, organizzato dal governo italiano con 46 delegazioni in rappresentanza di altrettante nazioni. “Il continente africano vuole rapporti non allineati su un blocco unico, in cui nulla ci viene imposto”. Sono numerosi gli spunti e le osservazioni che ripercorrono scenari, relazioni internazionali, rapporti tra stati e scelte politiche dal dopoguerra a oggi, e che danno conto della complessità della situazione attuale. L’autore, nelle conclusioni, evidenzia – riprendendo il pensiero del professore De Carvalho – quanto “il concetto di non allineamento, in Africa, sia radicato in un desiderio di indipendenza e autonomia nel processo decisionale […] e nel rifiuto del dominio o del controllo esterni. […] Molti Paesi africani ormai diffidano dall’allinearsi troppo strettamente con qualsiasi potenza o alleanza, temendo di poter essere usati come una pedina dalla politica globale. Invece i Paesi africani cercano di impegnarsi con una varietà di potenze in modo che si dia priorità ai propri interessi e prospettive”.
Paola Barretta