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Andare oltre Mare Nostrum. Si parla di resettlement e presìdi globali

I quotidiani non fanno in tempo ad aggiornare i numeri di migranti sbarcati che già arriva il nuovo dispaccio della Marina Militare con i dati dei nuovi salvataggi in mare operati durante la giornata. Insieme alle centinaia di persone salvate però nel fine settimana abbiamo assistito all’ennesima tragica conta dei morti, ritrovati sulle imbarcazioni o – come le immagini dei tg hanno potuto in parte mostrare – ripescati in mare.

Si torna così ad evocare l’intervento dell’Europa per condividere gli oneri dell’operazione Mare Nostrum, ma anche per superare l’ipocrisia della non identificazione in Italia e permettere ai richiedenti asilo di chiederlo nei paesi di destinazione finale, dove spesso hanno parenti o familiari.  Le associazioni richiedono l’avvio di canali umanitari che permetta ai migranti di non essere alla mercé dei trafficanti e offra un’alternativa sicura, come richiede anche la Presidente della Camera Laura Boldrini dalle colonne de La Stampa in un’intervista pubblicata oggi.

Il senatore Luigi Manconi dalle pagine del Sole 24 Ore ieri ha descritto come potrebbe essere organizzata questa alternativa attraverso dei presìdi internazionali nei ” Paesi dove transitano i flussi di profughi e migranti, dove le condizioni politico-istituzionali consentono un’attività diplomatica e dove già sono in corso forme simili di intervento umanitario, come il re-insediamento”

Non un generico aiuto dall’Europa e tantomeno un mero sostegno economico per rimetterci al passo con strutture di accoglienze adeguate, ma la necessità di una politica europea che veda oltre la fortezza eretta in questi anni.

Qui gli articoli: «Diamo delle alternative alla traversata del mare», La Stampa 25.08.2014 e «Presidi globali per i migranti» Il Sole 24 ore 24.08.2014

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