Carta di Roma ricorda che si tratta di richiedenti asilo e non vanno resi riconoscibili
Ricordiamo a tutti i colleghi impegnati in questi giorni in servizi e reportage sulla tragedia di Lampedusa di non comunicare nomi o dettagli relativi ai sopravvissuti e non renderli riconoscibili (con primi piani, foto ecc.)
Segnaliamo che tale atto viola la Carta di Roma, codice deontologico su migranti, richiedenti asilo e rifugiati, con possibili sanzioni da parte dell’Ordine dei giornalisti.
Come è noto, queste notizie espongono i familiari dei richiedenti asilo – soprattutto eritrei – a ritorsioni gravissime da parte dei regimi da cui provengono.
Vogliamo ricordarvi che fu proprio un episodio analogo, a danno di rifugiati eritrei, a spingere l’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa a promulgare la Carta di Roma su sollecitazione dell’UNHCR.
Quest’ultima tragedia ci ricorda ancora una volta l’importanza di un’informazione responsabile e consapevole delle conseguenze che questa può avere sulla vita dei richiedenti asilo e delle loro famiglie. Grazie a tutti per l’attenzione.
Pylos e il silenzio dell’informazione
A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
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