La posizione sorprendente del quotidiano rispetto alla vicenda del bus 69
Articolo sorprendente sul Giornale. Uno degli editorialisti di punta, Mario Giordano, si schiera accanto a un gruppo di giovani devianti di un campo rom della cintura torinese offrendo loro una formidabile copertura e anche un suggerimento su come garantirsi l’impunità.
L’occasione è una polemica – che a Torino si trascina da settimane – innescata dalla decisione del sindaco Pd di Borgaro Torinese, avvallata dall’assessore ai Trasporti di Sel, di istituire una sorta di “linea speciale” per i rom. In sostanza l’autobus della linea 69 dovrebbe “saltare” la fermata nelle vicinanze del campo, mentre un altro autobus – sempre col numero 69 – dovrebbe collegare il campo rom col centro di Torino.
La decisione di sdoppiare la linea 69 è stata determinata dalle proteste di numerosi cittadini per il comportamento molesto e a volte violento di un gruppetto di adolescenti rom ospiti del campo che, in più occasioni, hanno importunato i passeggeri e hanno messo in atto dei furti.
A distanza di qualche settimana, Mario Giordano ha scoperto questa vecchia notizia. E, per riproporla, ha scelto una chiave originale. Ha infatti presentato il bus 69 riservato ai rom come una sorta di navetta, realizzata tra l’altro col denaro pubblico, per “portare i nomadi a rubare”, come precisa il sommario dell’articolo.
In sostanza, secondo l’analisi di Giordano, tutti quelli che saliranno sul 69 alla fermata di Borgaro sono da considerarsi dei ladri. Se il suggerimento sarà accolto, i giovani devianti potranno proseguire indisturbati le loro azioni violente e moleste, mimetizzandosi tra gli altri rom e anche tra i passeggeri torinesi ed eludendo i tentativi di identificarli e isolarli.
Curiosamente Giordano – nel nuovo ruolo di “palo” giornalistico per questa piccola banda di teppisti – definisce “buonisti” quanti si oppongono allo sdoppiamento degli autobus e semplicemente chiedono un intervento delle forze dell’ordine.