In Italia “le opinioni prevalgono sulle inchieste e sulla cronaca”
«I servizi basati sui fatti e i sui dati sono rari» afferma impietosamente Alessia Cerantola in un articolo per Bbc Academy riferito a come i media italiani hanno coperto la crisi dei migranti nei mesi scorsi. La giornalista analizza il linguaggio usato e mette in evidenza come alcuni termini come “extracomunitario” e “clandestino” continuino ad apparire nelle prime pagine di importanti quotidiani anche in riferimento a richiedenti asilo e rifugiati. Le scelte terminologiche vengono messe in contrapposizione con il dibattito che ha sollevato la decisione di Al Jazeera di non usare più il termine migrante e di dare indicazione alle redazioni di sostituirlo con quello secondo loro più corretto di “rifugiato/i”.
Ma Bbc non si limita a sottolineare la questione linguistica e afferma che «le opinioni, le impressioni e i punti di vista della politica prevalgono sulle inchieste e sulla cronaca». Non trovano sufficiente spazio nei media italiani le ragioni che stanno alla base delle migrazioni mentre i giornalisti preferiscono soffiare sulle paure legate alla criminalità e «all’idea che gli immigrati rubano il lavoro agli italiani», continua Cerantola.
Bbc riporta anche il lavoro che Carta di Roma svolge e la maggiore attenzione e correttezza rilevata nei giornalisti non politicamente schierati. Insieme a Carta di Roma trovano spazio le indicazioni di Parlare Civile, edito da Redattore Sociale e l’esperienza del collettivo di giornalisti di Valigia Blu.
Un quadro luci e ombre che potete leggere integralmente qui.