Al termine di una settimana critica in cui sono emerse le attività di inquietanti componenti di ispirazione filonaziste, che si mobilitano sul web, l’associazione Carta di Roma sente il dovere di rivolgere un appello ai direttori di giornali e telegiornali, affinché evitino di legittimare a mezzo stampa i cosiddetti predicatori d’odio. Chiediamo dunque ai media di non diventare, più o meno inconsapevolmente, loro cassa di risonanza. Parliamo ad esempio dei rappresentanti di Alba Dorata in Italia, ai quali ieri un grande quotidiano ha dedicato un’intera pagina. Parliamo degli ideologhi di “Stormfront”, che predicano la “guerra ai negri, ai rom, agli ebrei e ai musulmani”. E’ importante che chiunque faccia informazione, oggi più che mai, eviti altresì di diventare strumento di propaganda dei cosiddetti “hate speech”, i discorsi d’odio che molti ordinamenti hanno già bandito, esattamente come ha fatto l’Italia con l’apologia del fascismo e come previsto dalla Raccomandazione n. 20 del 1997 del Consiglio d’Europa (“Hate Speech”).
Lo chiediamo anche alla luce dei sempre più frequenti articoli di stampa che contravvengono ai principi della Carta di Roma, per i quali sono iniziate a partire le prime sanzioni da parte di alcuni ordini professionali: l’Ordine della Sardegna ha aperto un procedimento disciplinare il 28 settembre 2012 nei confronti dell’Unione Sarda per un pezzo dal titolo “Agli zingari villa con piscina”, nel quale non solo si sostenevano notizie false ma si usavano anche termini offensivi e fuorvianti. La scorsa settimana, inoltre, l’Ass. Carta di Roma insieme con altre associazioni ha presentato due esposti all’Ordine della Lombardia: il primo per le ripetute e gravi violazioni della Carta su una serie di articoli apparsi sul Giornale.it, nei quali i Rom venivano dipinti come ladri di bambini; il secondo per diversi pezzi apparsi sulla testata web Milano Post nei quali ancora una volta l’indice era puntato indistintamente contro i cittadini di origine Rom, descritti come un pericolo per i milanesi.
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