Carta di Roma esprime apprezzamento per l’appello del papa a giornalisti e mezzi di informazione: “non alimentate sospetti e paure”
Carta di Roma esprime apprezzamento per le parole del Papa a proposito della responsabilitaà degli organi di informazione nel trattare temi cruciali come quello delle migrazioni. Nel messaggio inviato ieri in vista della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Papa Francesco con il linguaggio chiaro e diretto al quale ci ha abituati ha parlato della necessità per i media di “smascherare stereotipi e offrire corrette informazioni“.
Esattamente ciò che ormai da anni si prefigge la Carta di Roma, il codice deontologico su migranti e richiedenti asilo siglato da FNSI e CNOG su sollecitazione di UNHCR nel 2008. Un codice deontologico che i giornalisti si sono dati e che sottolinea proprio la necessità di riappropriarsi del diritto/dovere di raccontare la realtà nel rispetto di tutti.
Con questo appello Papa Francesco ci dice che eravamo e siamo sulla strada giusta, nel raccomandare agli operatori dell’informazione che è loro dovere “non alimentare sospetti e paure”, così come è loro dovere approfondire e chiarire all’opinione pubblica le dinamiche e le complessità che stanno dietro al fenomeno delle migrazioni contemporanee. Un tema che va trattato superando visioni schematiche ed analisi dozzinali.
Sapere che il Santo Padre condivide e fa propria questi principi ci inorgoglisce e ci sprona ad andare avanti nel lavoro di formazione e monitoraggio della stampa italiana. Alla quale vanno riconosciuti gli indiscutibili passi in avanti sulla via della corretta informazione e il corretto uso del linguaggio. Certo, permangono alcune storture, sebbene sempre meno frequenti. Ma titoli come “Sbarchi continui e tentati stupri. La Sicilia è al collasso” “Immigrati liberi ma di devastare” “Ci invadono e devastano ma la Kyenge ne vuole di più” fino al titolo di oggi “Bimbi più asini se c’è uno straniero in classe” vanno nella direzione opposta al messaggio di Papa Francesco e a quanto previsto nel codice di Carta di Roma. L’auspicio dunque è che le violazioni della Carta da minoritarie come sono oggi, diventino pari a zero.
Giovanni Rossi, Presidente FNSI
Pietro Suber, delegato CNOG per Carta di Roma
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