L’appello del Centro Astalli ai media italiani per un’informazione migliore sul tema dell’immigrazione
«Purtroppo anche oggi sui media nazionali grande spazio è stato dato a dichiarazioni sensazionalistiche e assolutamente fuorvianti nella comprensione del fenomeno migratorio». Sono le parole di padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, all’indomani dell’incontro “L’approdo che non c’è”, organizzato a pochi giorni dalla Giornata mondiale del rifugiato.
La critica al mondo della comunicazione arriva in risposta al messaggio inviato al Centro Astalli da Sergio Mattarella e alle affermazioni di Papa Francesco, che ricordano – anche se con toni e modi diversi – qual è la condizione dei rifugiati e quali sono i valori fondanti dell’Unione europea: «Sono voci importanti, le più autorevoli – ricorda Ripamonti – Aiutano a creare una clima costruttivo e lo fanno con lungimiranza e profonda intelligenza. Chiediamo ai media italiani e a quanti hanno un ruolo nell’informazione sui temi delle migrazioni di fare uno sforzo culturale che non persegua lo scalpore e la bagarre mediatica, ma veicoli messaggi costruttivi e illustrativi di una realtà complessa ma gestibile con l’impegno di tutti».