A cura di Associazione 21 luglio
A conclusione della novantunesima sessione del Comitato delle Nazioni unite per l’Eliminazione della discriminazione razziale (Cerd) terminata lo scorso 9 dicembre, sono state rese note le prime osservazioni adottate in seguito al ciclo di monitoraggio sull’Italia in materia di discriminazione a cui anche Associazione 21 luglio ha portato il suo contributo in termini di raccolta dati.
Il Comitato ha espresso profonda preoccupazione per la persistente discriminazione cui è sottoposta la comunità rom e sinta residente in Italia, ponendo una particolare attenzione sulla continua pratica degli sgomberi forzati, che violano i diritti umani e compromettono la frequenza scolastica dei minori, oltre che sulla perpetrazione della segregazione abitativa. Il Comitato ha sottolineato l’inadeguatezza degli alloggi e delle aree predisposte, collocate in zone remote rispetto ai centri abitati e ai servizi di base, nettamente separate dalla società maggioritaria e sottoposte a condizioni igienico-sanitarie precarie.
Sul tema della condizione abitativa, il Comitato ha raccomandato allo Stato italiano di fermare «qualsiasi piano che stabilisca la costruzione di nuovi campi o aree abitative che li separino dal resto della società» e di porre fine «all’esistenza e all’uso dei campi segreganti», prevedendo allo stesso tempo un alloggio adeguato.
Alla luce di queste osservazioni e per sollecitare un intervento dell’amministrazione capitolina nella direzione di un superamento definitivo del “sistema campi”, nei giorni scorsi Associazione 21 luglio ha inviato una lettera all’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre e ai dirigenti del dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale, per rimarcare la propria condanna per la prosecuzione del bando di gara di appalto, reso pubblico lo scorso luglio, che prevede il reperimento di una nuova area attrezzata per soli rom nel territorio del XV Municipio di Roma. «Appare evidente – si legge nella lettera – il profondo gap presente tra la politica adottata dall’Amministrazione Capitolina, volta a dar vita ancora una volta ad una nuova area per soli rom, e le richieste sempre più pressanti degli organismi europei e internazionali come il Cerd».
Associazione 21 luglio ha pertanto chiesto formalmente all’assessorato alla Persona, Scuola e Comunità Solidale e al dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale di arrestare qualunque procedura rivolta alla realizzazione di una nuova area per soli rom e di uniformarsi alle richieste espresse dal Comitato delle Nazioni unite.
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