Ad agosto, si sa, le notizie scarseggiano, capita spesso allora di leggere sui giornali articoli su quegli argomenti che, pure in assenza di novità, attirano l’attenzione del lettore.
Sarà questa la ragione alla base del titolo che leggiamo oggi sul quotidiano Il Tempo, «Così i rom assediano la Capitale. Ecco le 100 favelas di Roma»? Oppure è la volontà di portare avanti una campagna mediatica martellante che ha per protagonista – in negativo – la comunità rom, anche in mancanza di elementi nuovi sui quali scrivere?
L’autore del pezzo denuncia che «i nomadi hanno circondato la città» e racconta il suo viaggio tra «i 100 insediamenti abusivi di Roma». Il giornalista apre con il racconto dell’aggressione subita da alcuni presunti rom per aver scattato delle foto e prosegue con il racconto di questo “viaggio” durante il quale guarda in lontananza gli insediamenti. Nessun fatto, nessuna notizia. Nessun accertamento circa gli abitanti di quelle baracche o abitazioni di fortuna. Su quanto descritto nell’articolo abbiamo chiesto l’opinione di chi conosce la situazione in maniera approfondita, Associazione 21 luglio.
«I rom vengono ripetutamente connotati come “un’emergenza”, a cui si associa lessico da battaglia per alimentare un clima di allarme sociale – afferma l’organizzazione che promuove i diritti di rom e sinti. «L’emergenza non viene supportata dai fatti – prosegue 21 luglio – visto che a Roma non c’è stato alcun sensibile incremento di insediamenti informali tale da giustificare allarmismi, ma ci si assesta sui soliti numeri che caratterizzano la capitale ormai da almeno un decennio. Per quanto riguarda le presenze negli insediamenti informali contiamo circa 2.200 persone. Sui 2.866.000 residenti della città questa cifra è pari allo 0,07 % della popolazione di Roma, numeri che da soli sembrano ridimensionare le proporzioni dell'”assedio”».
L’associazione evidenzia poi alcuni aspetti del contenuto che violano i principi della Carta di Roma: «Un articolo del genere non fa altro che alimentare i soliti stereotipi, generalizzando e descrivendo esclusivamente condotte antisociali, senza mai approfondire l’argomento: se la notizia è che a Roma ci sono le baraccopoli perché non chiedere a chi le abita come si sta e perché è disposto a vivere in condizioni così precarie? Manca totalmente la voce dei rom, viene negata loro la possibilità di replicare all’accusa di presunto “assedio” della capitale. Se anche l’intento fosse stato di dare, come notizia, il numero di insediamenti informali, questo non è stato fatto, poiché sono più dei 100 dell’articolo, tra i 150 e i 200, da anni».
«Tutto questo – conclude Associazione 21 luglio – alimenta il sospetto che l’unico intento dell’articolo non fosse raccontare fatti, ma descriverli parzialmente con toni allarmistici che non corrispondono alla realtà».