«Migliaia di sbarchi avvenuti. Altre migliaia attesi per questa estate. Ma l’immigrazione non è solo questione di numeri. E bisogna iniziare a raccontarla in modo diverso».
Lo si legge nel sommario di «Uomini a perdere», articolo a firma di Gabriele Del Grande pubblicato da Vita che introduce un dossier sul fenomeno degli sbarchi. Con piacere constatiamo che la testata e i suoi giornalisti hanno davvero raccontato l’immigrazione in maniera diversa, andando oltre la semplice cronaca, il dibattito politico e le cifre ufficiali di Mare Nostrum.
Da dove partono i migranti? L’approfondimento di Vita inizia sull’altra sponda del Mediterraneo, con il racconto di cosa accade in due dei principali paesi di provenienza dei richiedenti asilo che toccano le nostre coste, Eritrea e Siria. Il mensile spiega da cosa cosa fuggono i rifugiati e prosegue nella costruzione di un quadro completo analizzando la situazione dei paesi nei quali i profughi sono costretti a passare, Libia e Tunisia. Informazioni, queste, che sempre più di rado incontriamo sulle testate italiane, concentrate solo sull’ultima fase del viaggio dei richiedenti asilo: l’arrivo in Italia. Nozioni che sono, tuttavia, uno strumento fondamentale per aiutare il lettore a comprendere il fenomeno in corso e che, secondo Carta di Roma, andrebbero schematizzate a fianco dei titoli di cronaca sugli sbarchi. Tappa successiva del viaggio dei rifugiati e così anche del dossier di Vita, è l’Europa. Il magazine esamina prima la situazione italiana e poi conclude con quella europea. Uno speciale reso completo anche dalle diverse voci e le fonti alle quali i giornalisti hanno fatto riferimento.
Ci auguriamo, dunque, che questo lavoro possa essere preso ad esempio dai tanti che vogliono scrivere d’immigrazione senza limitarsi ai fatti di cronaca e alle ultime statistiche.
Di seguito alcuni degli articoli estratti dal dossier: