E’ una delle prime volte in cui un Ordine regionale fa pubblicamente riferimento alla Carta di Roma per motivare un’azione disciplinare nei confronti di propri iscritti. Si tratta del caso dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna che comunica di aver “avviato un procedimento disciplinare nei confronti di iscritti all’Albo per violazione della Carta di Roma”. All’origine dell’azione l”esposto presentato dall’Asce, Associazione sarda contro l’Emarginazione, per una serie di articoli pubblicati dall’Unione sarda nell’agosto 2012 e che riguardavano la sistemazione di alcune famiglie Rom in un complesso semifatiscente, che il quotidiano locale aveva fatto passare come residence di lusso, ‘Ville con piscina’ date agli ‘zingari’. Nell’esposto si faceva direttamente riferimento a Michele Ruffi, quale autore degli articoli e a Roberto Casu, direttore responsabile. “Apprezziamo la decisione dell’Ordine della Sardegna – dice Valentina Loiero, presidente dell’Associazione Carta di Roma – perché questo dimostra che la Carta di Roma è entrata a pieno titolo nella deontologia professionale avvicinandola sempre più all’esempio della Carta di Treviso, che tutela i minori. Ci auguriamo che questo rappresenti un esempio per i giornalisti di altre Regioni dove si continuano a verificare attraverso la Stampa violazioni soprattutto nei confronti delle comunità rom e sinti, seppure non sempre così eclatanti come nel dell’Unione sarda. Il rispetto del codice deontologico deve essere un obiettivo principale anche perché sia chiaro che non si tratta di buonismo ma di fare il nostro lavoro di giornalisti fornendo informazioni esatte e non istigando odi immotivati nei confronti di cittadini di origini straniere”.