A 25 anni dalla ratifica italiana della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza quasi 20 mila minori rom vivono in povertà ed emergenza abitativa all’interno di baraccopoli formali e informali. A denunciarlo, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è Associazione 21 luglio.
Solo a Roma si stima “una presenza di circa 4100 minori rom in condizioni di povertà: 1350 di età compresa tra gli 0 e i 6 anni, 2750 sono quelli tra i 7 e i 18”, spiega 21 luglio. Bambini e ragazzi per i quali l’aspettativa di vita media, come denuncia l’associazione, è di circa 10 anni in meno rispetto al resto della popolazione: “dalla nascita sono esposti al rischio di malnutrizione e malattie infettive quali scabbia e tubercolosi, oltre che di infezioni virali, micotiche e veneree. Tra gli adolescenti si registra un’elevata diffusione delle cosiddette ‘patologie da ghetto’, come ansia e depressione, e un consumo considerevole di alcool e stupefacenti“.
L’accesso all’istruzione è limitato, incostante e aggravato dai frequenti sgomberi forzati, come afferma l’organizzazione impegnata nella promozione dei diritti delle comunità rom e sinte in Italia: “nonostante nell’articolo 28 della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza l’istruzione primaria gratuita sia riconosciuta come un diritto fondamentale di tutti i bambini, in Italia in 1 caso su 5 i minori che oggi vivono in un insediamento non inizieranno mai il percorso scolastico“.
Stando ai dati diffusi da Associazione 21 luglio, solo l’1% dei giovani rom avrà la possibilità di frequentare le scuole superiori, mentre probabilità di accedere a un percorso universitario sono ridotte a zero.
L’accesso all’educazione per chi vive in insediamenti informali è reso più difficile dai frequenti sgomberi forzati: nel solo 2015 l’organizzazione ne ha registrati 80 nella sola città di Roma. Circa coinvolto 1.470 persone sono state coinvolte di cui 810 minori.
Il primo passo necessario per restituire i diritti ai minori rom, secondo 21 luglio, consiste nell’individuazione di “percorsi inclusivi di uscita e di superamento delle baraccopoli“.
“Finché questi minori cresceranno tra cumuli di rifiuti in condizioni igienico-sanitarie allarmanti – aggiunge l’associazione – nelle periferie estreme delle città e lontani dai servizi, privati degli spazi idonei per lo studio e per il gioco, sarà impossibile costruire per loro un nuovo futuro fondato sui diritti e su una piena cittadinanza”.
Il 21 novembre, all’indomani della Giornata per l’infanzia e l’adolescenza, Associazione 21 luglio approfondirà questo tema presentando il report “Uscire per sognare. L’infanzia rom in emergenza abitativa nella città di Roma”. Per maggiori informazioni clicca qui.
In evidenza una foto di Alessandra Quadri tratta dal rapporto “Uscire per sognare. L’infanzia rom in emergenza abitativa nella città di Roma“
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