Prince è arrivato in Austria 25 anni fa dall’India 25 come studente. Oggi, possiede un famoso supermercato di cibi esotici a Vienna ed è attivamente impegnato in progetti di solidarietà nella sua città natale e in tutto il mondo. Myroslava ha lasciato l’Ucraina quando aveva 22 anni e si è trasferita a Napoli. Ha lavorato, ha imparato l’italiano e, infine, si è sposata con un connazionale. Hanno deciso di tornare nel loro paese d’origine e nonostante la guerra, orgogliosi della propria scelta. Samir invece si è stabilito a Londra come rifugiato dalla Bosnia. Oggi commercializza prodotti provenienti da tutti i Balcani per contrastare la sua nostalgia per la Bosnia. A 17 anni, Khalid si è nascosto sotto un camion a Tangeri e ha attraversato così lo stretto di Gibilterra alla ricerca di un futuro sul lato opposto del Mediterraneo.
Girato in Austria, Ucraina, Spagna e Regno Unito, “Dieci ore da casa” esplora il significato e le sensazioni di vivere tra due paesi lontani come opzione di vita tutti i giorni. 7 storie di immigrati e rifugiati dalla Bosnia, Ucraina, Marocco, India e Filippine che gettano nuova luce sulla mobilità transnazionale come modo di vita.
Il documentario è stato realizzato nell’ambito del progetto di ricerca Ithaca (Integrazione, mobilità transnazionale e umana, sociale e Capitale Economico trasferimenti), dell’European University Institute che ha studiato i legami tra l’integrazione dei migranti e il loro impegno transnazionale. La conferenza finale del progetto si terrà all’Istituto Universitario Europeo a Firenze il prossimo 21 e 22 ottobre. Il programma si può consultare qui.
330 interviste realizzate in quattro paesi europei (Austria, Italia, Spagna e Regno Unito) e 5 i paesi di origine non UE indagati (Bosnia-Erzegovina, India, Marocco, Filippine e Ucraina). Uno studio di campo in tre continenti che fornisce nuovi elementi di analisi sul fenomeno migratorio e sulle forme versatili di mobilità transnazionale dei migranti. Ridisegna i contorni del significato di integrazione ed evidenzia il ruolo degli investimenti e dell’impegno dei migranti nei paesi di origine come volano per lo sviluppo locale.
Con il cortometraggio “Dieci ore da casa“, per la regia di Alberto Bougleux, il progetto ITHACA intende mostrare i vari modi in cui è vissuta la mobilità transnazionale e l’integrazione. Uno sguardo sulla normalità e sul quotidiano vissuto delle nostre città, al di là delle emergenze urlate e delle retoriche politiche.
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