Strumentalizzazione. A Perugia una lite tra richiedenti asilo viene trasformata in rivolta al centro di accoglienza
Perugia, banale lite tra due immigrati trasformata in una rivolta «per il cibo e i vestiti non firmati»
di Daniele Bovi
Una banale lite tra due stranieri, nigeriani, trasformata in una specie di rivolta da slum di Lagos. Una non notizia che invece lo diventa, se protagonisti sono gli immigrati, gonfiandosi fino a trasformarsi nell’uragano generato da un lontano, lontanissimo, battito di ali di farfalla. Sono le 9.30 di domenica mattina a Perugia, all’ostello Spagnoli, dove sono ospitati circa 30 immigrati (una ventina di pachistani e dieci nigeriani), dei quali si occupa Arcisolidarietà Ora d’aria: ad un certo punto scoppia una lite tra due ventenni nigeriani, probabilmente causata da qualche piccolo problema legato alla forzata convivenza. Gli animi si scaldano e allora parte una telefonata diretta alla vicina questura: a farla, assicurano i responsabili della struttura, non è stato lo staff dell’ostello bensì, probabilmente, qualche altro ospite spaventato dalle urla. Quando la volante arriva sul posto gli animi si sono già calmati: i due ventenni si sono chiariti e hanno promesso di non disturbare più le altre persone.
La “rivolta”
Interviene l’assessore
Insomma, il classico repertorio dell’odiatore medio, tanto che anche l’assessore comunale alle Politiche sociali, Edi Cicchi, si vede costretta a intervenire con un post su Facebook: «Stamattina due persone hanno avuto un banale litigio e le forze dell’ordine preventivamente sono state allertate! Attenzione ai giornalisti e alla deprecabile strumentalizzazione politica. Tutto funziona! Tutto in ordine!». Nel corso del pomeriggio poi la notizia è stata ripresa anche da Il Giornale che fu di Indro Montanelli («Perugia, i rifugiati bocciano menù e vestiario donato»), articolo sormontato da un banner dove si promuove un libro sull’«Isis segreto» e dove un inquietante tagliagole guarda il lettore.
Daniele Bovi (per l’articolo originale cliccare qui)