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Disinformazione sulle migrazioni: il progetto Awake

La disinformazione è un problema mondiale.
Secondo il rapporto annuale “Global Risks 2024” del World Economic Forum, la diffusione di fake news, potenziata da strumenti di intelligenza artificiale, potrebbe essere la più grave minaccia globale nei prossimi anni. Per quanto riguarda l’Italia, secondo il terzo Rapporto Ital Communications-Censis Disinformazione e fake news in Italia. Il sistema dell’informazione alla prova dell’Intelligenza Artificiale, il 76,5% dei cittadini ritiene che le fake news siano sempre più sofisticate e difficili da scoprire, il 20,2% crede di non avere le competenze per riconoscerle e il 61,1% di averle solo in parte. Il 29,7% ne nega l’esistenza.

La disinformazione sulle migrazioni sfrutta le paure dei cittadini per polarizzare l’opinione pubblica, costruire scontento e determinare l’agenda politica dei governi agendo sulle insicurezze delle persone.

Secondo quanto emerge dall’Eurobarometro, nel 2024 in Italia il 12% della popolazione indica l’immigrazione come uno dei due principali problemi del Paese, mentre per l’8% è uno dei due maggiori problemi da affrontare a livello personale.

Sono queste le considerazioni e i dati da cui è nato il progetto AWAKE: campagna di sensibilizzazione a contrasto della disinformazione sulla migrazione in Italia, finanziato da ECAS – European Citizen Action Service e realizzato da Fondazione ISMU ETS, che ha coinvolto studenti, giornalisti, stakeholder e organizzazioni della società civile.

I risultati della campagna sono stati illustrati durante il webinar AWAKE – Il potere delle parole oltre gli stereotipi sulla migrazione, tenutosi  martedì 29 ottobre 2024, dalle 17.00 alle 18.30 con la partecipazione di: Cecilia Lindenberg, responsabile del progetto per Fondazione ISMU ETS; Sara Lemlem, video-maker, e Sumaya Abdel Qader, sociologa e scrittrice, entrambe co-creatrici assieme a Fondazione ISMU della campagna di sensibilizzazione online e sui social network; e con la testimonianza di Germelyn Rose Ignacio, rappresentante della comunità filippina. Coordina il giornalista di Avvenire, Diego Motta.

Il progetto AWAKE
Scopo del progetto AWAKE è contrastare la disinformazione e promuovere una conoscenza accurata e pluralistica sulla migrazione in Italia, fornendo agli studenti delle scuole di giornalismo, ai giornalisti professionisti, agli esperti di comunicazione delle organizzazioni della società civile e ai cittadini strumenti adeguati a comprendere la complessità di un fenomeno troppo spesso oggetto di fake news e strumentalizzazioni.

Il progetto ha preso il via il 20 giugno con il workshop Narrare le migrazioni. Tra agenda politica e ruolo dei media, che ha coinvolto giornalisti e rappresentanti della società civile stimolando una riflessione sull’attuale narrazione delle migrazioni e sul ruolo dei media. Da quanto emerge dall’XI Rapporto di Carta di Roma, dal 2013 al 2023 la narrazione prevalente sui media del fenomeno migratorio in Italia è stata quella dell’emergenza permanente, con presenza di parole allarmanti come “clandestino” in riferimento alla persona migrante, un termine giuridicamente inesistente oltre che denigrante, comparso nei titoli di stampa 1.714 volte, 68 volte nei primi 10 mesi del 2023.

La campagna di comunicazione
Il progetto Awake è proseguito con una campagna social realizzata con la partecipazione attiva di Sara Lemlem, videomaker fondatrice del progetto editoriale online Dotz.media, e della sociologa e scrittrice, Sumaya Abdel Qader. In quattro brevi video pubblicati nel mese di ottobre sulla pagina Instagram di Fondazione ISMU ETS e sulle loro pagine social, le due content creator hanno stimolato una riflessione sui temi più passibili di disinformazione.

Sumaya Abdel Qader si è soffermata sui temi della cittadinanza italiana per le seconde generazioni e sull’urgenza di abbattere gli stereotipi sulla figura della donna musulmana, facendo emergere, attraverso la propria personale testimonianza, quanto sia importante la scelta delle giuste parole da parte dei media e il potere che questi ultimi hanno nel descrivere la realtà, incidendo su di essa.

Sara Lemlem ha posto l’attenzione sugli stereotipi riguardanti le comunità di origini straniere, ponendo l’accento sul processo di invisibilizzazione subito dalla comunità filippina, spesso ricondotta dai media e nell’immaginario collettivo al solo lavoro domestico. Lo ha fatto anche attraverso la testimonianza dell’artista Kath Magpantay, laureanda in architettura presso il Politecnico di Milano e membro di KUBO collective, che attraverso le sue opere esplora le molteplici sfaccettature dell’identità femminile filippina, e di Elienor Llanes, giovane madre e imprenditrice che gestisce tre attività e svolge un ruolo di collegamento tra prime e seconde generazioni di filippini (qui i video sui social del progetto AWAKE).

Sumaya Abdel Qader è ricercatrice, sociologa e scrittrice. Nata a Perugia da genitori giordano-palestinesi, da oltre vent’anni si occupa dei diritti delle donne, della promozione alla partecipazione attiva dei figli di immigrati e di dialogo interreligioso. È stata tra le ideatrici del primo progetto in Italia nato per sostenere e aiutare le donne musulmane vittime di violenza nelle loro famiglie e/o discriminate nella società. Nel 2016 è stata la prima musulmana eletta in Consiglio Comunale a Milano.

Sara Lemlem è una videomaker di origini etiopi ed eritree, nata e cresciuta a Milano. Negli anni ha collaborato con diverse testate, media company e agenzie di stampa come Associated Press, Vogue Italia, Rivista Africa, VD. News, NuoveRadici.world e La Via Libera. Fondatrice di @dotz.media, un progetto editoriale nato per amplificare le voci provenienti da gruppi marginalizzati.

ISMU

Fondazione Iniziative e Studi sulla Multietnicità Ente del Terzo Settore – Fondazione ISMU ETS è un ente di ricerca scientifica indipendente. Dal 1991 ISMU è impegnato nello studio e nella diffusione di una corretta conoscenza dei fenomeni migratori, anche per la realizzazione di interventi per l’integrazione degli stranieri.

ISMU ETS collabora con istituzioni di governo a livello nazionale ed europeo, amministrazioni locali e periferiche, agenzie socio-sanitarie, istituti scolastici di ogni ordine e grado, università, centri di ricerca scientifica italiani e stranieri, fondazioni nazionali e internazionali, biblioteche e centri di documentazione, agenzie internazionali e rappresentanze diplomatiche, associazioni ed enti del terzo settore, aziende e associazioni di categoria.

per maggiori info: www.ismu.org             

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