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Fake news: come imparare a riconoscerle a partire dalla scuola

Parte il 31 ottobre un progetto per insegnare a ottomila studenti come individuare e contrastare falsità e paure provenienti dai social

di Piera F. Mastantuono

Un decalogo per gli studenti che avranno, in tal modo, più strumenti per capire come particolari tecniche del web orientano i messaggi di odio e come si diffondano velocemente le false notizie nell’era dei social. Il progetto è stato sostenuto dal Governo italiano, e ha visto in prima linea la presidente della Camera Laura Boldrini che ha impostato il progetto con il Ministero dell’istruzione: «Il Governo ha il dovere di insegnare alle giovani generazioni di elettori italiani come difendersi contro le falsità che giocano sulle loro paure» ha dichiarato la stessa Boldrini.

All’interno del decalogo che verrà presentato ai ragazzi ci sono regole come quelle di non condividere notizie non verificate, di chiedere fonti e prove, di ricordarsi che Internet e social network possono essere manipolati. Si imparerà l’uso del decalogo attraverso lezioni dedicate che saranno organizzate grazie alla collaborazione di giornalisti RAI.

I numeri del progetto e il ruolo auspicato di Google e Facebook

L’ iniziativa sarà lanciata in 8.000 scuole superiori in tutto il paese a partire dal 31 ottobre e coinvolgerà direttamente anche le società digitali Google e Facebook.  A tal proposito Boldrini «esprime scetticismo in particolare sull’impegno di Facebook nel metter un freno alle fake news e nell’odio sul web, e riconosce la possibilità che il progetto scolastico sia una vera e propria manna per l’immagine del gigante del settore, cosa di cui esso ha molto bisogno» riporta Repubblica,  ma aggiunge  che «l’iniziativa, che ha lo scopo di dimostrare ai liceali come i loro like siano monetizzati e usati a scopi politici, possa divenire un programma pilota di Facebook per tutta Europa».

Tra gli aspetti pratici previsti dal progetto c’è, oltre a saper riconoscere le menzogne via web e quanto rimane di non verificato, anche il mettere i ragazzi in grado di poter agire come veri e propri cacciatori di fake news.

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