Si è conclusa a Prato, all’insegna di una grande partecipazione, la decima edizione del Festival Sabir, evento diffuso e spazio di riflessione sulle culture mediterranee nei luoghi simbolo dell’Europa promosso da ARCI insieme a Caritas Italiana, ACLI e CGIL, con la collaborazione di ASGI, Carta di Roma, UCCA, ARCS, A Buon Diritto e UNIRE, e con il patrocinio del Comune di Prato, di Rai per la Sostenibilità ESG e la media partnership della TGR Toscana, Rai Radio3 e della DIRE, Agenzia di stampa nazionale.
Nell’incontro conclusivo Dove finisce l’Europa, i promotori hanno lanciato un appello in vista delle elezioni europee e presentato il decalogo “Per una nuova stagione dei diritti, della solidarietà e dell’accoglienza in Europa”.
“Dopo l’approvazione del Patto su Asilo e Migrazione, un pacchetto di strumenti che avrà implicazioni devastanti sul diritto d’asilo, favorendo detenzioni arbitrarie e violazioni dei diritti fondamentali delle persone migranti, senza fare alcun passo avanti verso il miglioramento del sistema d’asilo europeo, chiediamo ai candidati alle prossime elezioni europee impegni concreti in tema di immigrazione e diritto d’asilo anche per cambiare la rappresentazione negativa e strumentale del fenomeno dell’immigrazione e puntando all’interesse generale dell’Italia e dell’UE”.
La decima edizione del Festival Sabir a Prato ha visto la partecipazione di oltre 1600 persone e più di 80 relatori e relatrici per 45 eventi: 30 seminari e incontri, 3 formazioni, 3 presentazioni di libri, 3 concerti, 2 proiezioni di film, 4 mostre. Il tutto gestito grazie alla presenza di oltre 100 persone tra staff e volontari.
L’appuntamento con la seconda parte della decima edizione del Festival Sabir sarà a Roma, dal 10 al 12 ottobre, e vedrà la presenza di tante reti e movimenti che in questi anni hanno attraversato il Festival e lo hanno reso un momento di grande rilievo per la società civile europea e del Mediterraneo.
L’appello
L’approvazione del cosiddetto Patto Europeo Migrazioni e Asilo rappresenta una brutta pagina per l’Europa.Tante sono le riforme che servirebbero oggi nell’UE per affrontare adeguatamente le questioni migratorie, ma nessuna di queste si è concretizzata dopo quasi quattro anni di negoziazioni.Si è invece preferito rincorrere il facile consenso in vista delle elezioni europee di giugno.L’esperienza di questi anni sembra non essere servita a nulla nell’orientare le scelte delle grandi famiglie democratiche europee. Il nuovo Parlamento si troverà ad affrontare il fenomeno della mobilità umana con strumenti quasi esclusivamente di propaganda, che non consentono di gestire gli ingressi e il soggiorno delle persone.In questi anni infatti governi e parlamenti europei, con poche eccezioni, hanno puntato tutto sull’esternalizzazione delle frontiere, contrastando l’attività delle organizzazioni umanitarie e della società civile.Su questo tema si gioca il futuro dell’Europa, che deve decidere se continuare sulla strada delle chiusure e dei muri, che purtroppo alimentano razzismo, violenze e morte, o se cambiare direzione e avviare una nuova stagione di riforme volta a gestire concretamente il fenomeno delle migrazioni in maniera giusta ed efficace, rispettosa dei diritti fondamentali delle persone.Le organizzazioni promotrici del Festival Sabir, in conclusione dell’edizione 2024 a Prato, rivolgono un appello ai candidati e alle candidate alle prossime elezioni europee, affinché si assumano impegni concreti in tema di immigrazione e diritto d’asilo anche per cambiare la rappresentazione negativa e strumentale del fenomeno dell’immigrazione e puntando all’interesse generale dell’Italia e dell’UE.
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