“Labour Migration Journalism Fellowship Programme“: questo il nome del programma di studio semestrale rivolto ai giornalisti e promosso dall’International Labour Organization (Ilo) in collaborazione con l’Ethical Journalism Network. L’iniziativa, parte di un progetto più ampio che ha l’obiettivo di contrastare il traffico umano finalizzato allo sfruttamento lavorativo, è rivolta ai quei giornalisti junior e media maker con esperienza professionale in Bahrein, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Libano o Giordania.
Sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo in questa area e sui flussi migratori che esso genera, infatti, si concentrerà il programma: l’Ilo propone la borsa di studio per rispondere a una copertura mediatica poco accurata e stigmatizzante, capace di accrescere la vulnerabilità delle persone sfruttate, già vittime di abusi. “Il miglioramento del racconto mediatico delle migrazioni economiche per garantire prospettive accurate e bilanciate che riconoscano i contributi dei lavoratori stranieri ha un ruolo importante nella riduzione delle percezioni e attitudini negative nei confronti dei migranti”, ha spiegato Eliza Marks, dell’Ilo.
L’obiettivo è quello di formare una nuova generazione di giornalisti in possesso degli strumenti necessari per analizzare e comprendere un quadro tanto complesso quanto delicato. Ai partecipanti selezionati, oltre al programma formativo, sarà offerto il supporto economico necessario per produrre una serie di approfondimenti sui flussi migratori legati allo sfruttamento lavorativo.
I partecipanti, oltre ad avere esperienza professionale in uno o più dei paesi indicati sopra, dovranno essere appassionati di diritti umani. Possono essere freelance o già parte di una redazione. Il programma è aperto a giornalisti nella fase iniziale della carriera che lavorino su carta stampata, video o radio, così come a fotografi e video maker.
“I giornalisti nella regione araba affrontano molte sfide nel raccontare l’immigrazione – ha dichiarato Tom Law, dell’Ethical Journalism Network – Con questo programma vogliamo formare e sostenere i giornalisti su questioni quali la deontologia, la migrazione economica, le nuove tecnologie“.
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