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Giornata contro la tortura. Lassad, da uomo libero al centro di Ponte Galeria: “I CIE ti spezzano l’anima”

È attraverso la storia di Lassad, finito nel centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria, che la campagna LasciateCIEntrare invita l’opinione pubblica a riflettere, in occasione della Giornata mondiale contro la tortura.

«Mi sono trovato nel CIE con delle persone con le bocche cucite. Mi sono domandato, dove sono? In Afghanistan? A Beirut? Non è logico che nel XXI secolo esistano questi luoghi chiamati CIE e che delle persone per far sentire la propria voce arrivino a compiere gesti estremi, persone che si cuciono la bocca con ago e filo per protesta. Ma dove siamo?». Lassad, ora di nuovo libero, ha raccontato a LascieteCIEntrare l’esperienza vissuta tra i centri di Bari,Trapani e Ponte Galeria. L’ennesima denuncia di quanto accade nei centri d’identificazione ed espulsione che, afferma LasciateCIEntrare, violano l’articolo 3 della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo, secondo il quale «Nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti».

La campagna LasciateCIEntrare, è iniziata nel 2011 per opporsi a una circolare del ministero dell’Interno che vietava l’accesso agli organi di stampa nei centri di identificazione ed espulsione. Appellandosi all’articolo 21 della Costituzione, che sancisce la libertà di stampa, LasciateCIEntrare ha vinto questa battaglia, ottenendo l’abrogazione della normativa. Oggi lotta per la chiusura dei CIE, l’abolizione della detenzione amministrativa e la revisione delle politiche sull’immigrazione.

Intervista a Lassad, a cura di LasciateCIEntrare

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