Nei giorni centrali che lo vedono al centro del dibattito internazionale, alcuni chiarimenti su cosa sia il Global Compact for migration, cosa preveda e per chi
Il Global Compact for migration è un testo non vincolante che stabilisce linee guida e le buone pratiche sulla migrazione a livello globale; è scaturito da un processo negoziale intergovernativo portato avanti sotto gli auspici dell’ONU, avviato con la Dichiarazione di New York su migranti e rifugiati (2016) e durato due anni.
La geografia
I punti chiave
Il testo chiarisce una netta distinzione tra migranti e rifugiati – due “gruppi distinti governati da quadri legislativi separati”, sebbene possano condividere “vulnerabilità simili” in alcune circostanze – e ricorda la decisione di separare i due temi in due processi paralleli e complementari: il Global Compact per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare e il Global Compact per i Rifugiati.
Il testo presenta un “quadro di cooperazione” che comprende 23 obiettivi specifici, per ciascuno dei quali presenta un impegno condiviso e alcune strumenti di policy e buone pratiche che si considerano rilevanti per il raggiungimento dell’obiettivo stesso.
La partecipazione ai negoziati ha garantito e potrà continuare a garantire la salvaguardia, tra i tanti, di 3 punti chiave:
- Il Global Compact for migration riconosce che nessuno Stato può affrontare da solo le sfide e le opportunità che un fenomeno globale come la migrazione comporta e ribadisce molte volte all’interno del testo la necessaria partecipazione in termini di responsabilità e condivisione degli oneri da parte dei paesi di origine e di transito.
- Il testo del Global Compact for migration include molte delle istanze di cui l’Italia si fa promotrice in ambito europeo su meccanismi di ricerca e soccorso e sbarco, contrasto all’immigrazione irregolare e alla tratta, condivisione delle responsabilità tra tutti i paesi coinvolti.
- L’Italia – con un’eventuale adesione al Global Compact for migration – potrebbe continuare a contribuire e a sostenere le negoziazioni, partecipando al dialogo multilaterale che si svilupperà nei prossimi mesi.
Cosa non è il Global compact for migration
Il Global compact for migration non è un trattato internazionale. Infatti, il documento “ribadisce il diritto sovrano degli Stati a determinare la loro politica migratoria nazionale e la loro prerogativa di governare la migrazione all’interno della propria giurisdizione, in conformità al diritto internazionale” (paragrafo 5).
Piera Francesca Mastantuono