Non ci sono giustificazioni per l’omicidio di Emmanuel. Una marcia per la pace per dire no a odio e intolleranza
Di Giuseppe Giulietti, per Articolo 21
No, non ci sono e non possono esserci giustificazioni per chi ha scelto di ammazzare Emmanuel che aveva cercato di proteggere la moglie dagli insulti razzisti del suo aggressore. Chi era riuscito a sfuggire alla follia omicida dei terroristi di Boko Haram in Nigeria, ha perso la vita in Italia dove era stato accolto, con l’affetto di sempre, dalla comunità di Capodarco e da Don Vinicio Albanesi, da sempre impegnati accanto agli ultimi delle periferie fisiche e spirituali.
Chi ha colpito Emmanuel era già noto alle cronache, frequentava ed esibiva le insegne e le parole d’ordine di chi ancora oggi rievoca con nostalgia il nazismo, lo sterminio degli ebrei, la soppressione delle differenze, l’inferiorità del “Negri”. Sbaglia chi vuole liquidare questo delitto come “Gesto di un folle”, così come ha sbagliato chi, con parole analoghe, ha tentato di esorcizzare l’assassinio di Jo Cox, la deputata laburista ammazzata alla vigilia del Brexit.
Non a caso Papa Francesco contrasta ogni giorno i muri del razzismo e dell’odio e lo fa con determinazione inaudita perché ha capito, prima e meglio di tanta parte della politica, che la “Malabestia” può davvero far rivivere i peggiori fantasmi del passato. Di fronte a questi eventi la campanella suona davvero per tutti, anche per l’informazione. In troppe occasioni la descrizione del malessere si é trasformata in esaltazione degli istinti peggiori.
Alcuni siti di informazione hanno ospitato, persino in queste ore, apologie dell’omicidio di Fermo, deliri neonazisti, appelli allo stupro… Negli anni scorsi la Federazione della stampa e l’Ordine dei giornalisti hanno promosso la Carta di Roma, nel segno del rispetto delle persone e della loro dignità, a prescindere dal colore della pelle, dalla loro fede, dalla loro condizione sociale o politica.
Quella Carta fa parte integrante del corredo deontologico di ogni professionista, ma, spesso, viene ignorata, talvolta persino derisa. Ora é giunto il momento di aprire, redazione per redazione, una vera e propria battaglia culturale per affermarne i valori anche nella pratica quotidiana. Il prossimo 9 ottobre si svolgerà la marcia da Perugia ad Assisi e questo potrebbe e dovrebbe diventare uno dei temi di quella settimana.
Da Assisi, dentro le sale della rivista San Francesco, è partito l’appello #nohatespeech promosso dalla Associazione Carta di Roma, da Assisi potrebbe ora ripartire una grande “Marcia” contro i muri del razzismo e dell’indifferenza.