Il caso
Sta facendo molto discutere l’episodio che vede protagonista la puntata di Piazzapulita andata in onda il 2 marzo su La7, durante la quale l’eurodeputato della Lega Nord Gianluca Buonanno si è rivolto all’attivista rom Djana Pavlovic affermando che i rom, gli “zingari” «sono la feccia della società», scatenando l’applauso del pubblico in studio.
Il conduttore, Corrado Formigli, ha reagito all’hate speech rivolgendosi così alla platea e a Bonanno: «Posso dire che un applauso a chi dice che gli zingari sono la feccia della società è un applauso del quale io mi vergogno per questo pubblico? Se il pubblico, se le persone in questo studio, si sentono offese da quanto ho detto possono non presentarsi alla prossima puntata, non c’è problema. Ma trovo che ci sia un limite a tutto, nella polemica, nelle discussioni. Lui lo sappiamo, lo pensa, lo dice, ci mette la faccia. Io disapprovo completamente questa sua frase, però l’ho invitata quindi ne discutiamo, non è che non mi aspettassi una frase del genere. Però non mi piace un applauso su una frase del genere, è veramente una cosa insopportabile».
La reazione delle associazioni
«Sanzioni economiche ai razzisti in tv» afferma Giovanni Maria Bellu, presidente dell’Associazione Carta di Roma (qui la nostra presa di posizione).
21 luglio, invece, si è già attivata per redigere e presentare in brevissimo tempo un esposto in Procura nei confronti dell’eurodeputato (per approfondire cliccare qui).
«Siamo sicuri che il format prescelto, quello che troppo spesso da salotto degenera in un vero agone televisivo che sacrifica l’informazione alla spettacolarizzazione, sia quello giusto?», è il quesito che Cronache di Ordinario Razzismo rivolge ai conduttori di talk show televisivi («Se il razzismo va in tv»).
Fondazione romanì, infine, nel condannare le dichiarazioni d’odio del leghista Bonanno, chiede invece a La7 «la concessione di uno spazio televisivo adeguato ad un documentato professionista rom, per rispondere alla dichiarazione razzista edinformare correttamente l’opinione pubblica».