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“Grazie per l’hate speech”. Se i discorsi d’odio sostituissero una conversazione faccia a faccia

Cosa accadrebbe se durante una cena tra amici, venissero usate le stesse espressioni di odio e violenza che incontriamo online? Luz, azienda specializzata in storytelling, produce un corto dedicato al tema dell’hate speech

Tre amici, una serata insieme. A tavola, però, la conversazione civile è sostituita da uno scambio di battute intrise di odio e insulti. Sono le stesse frasi che è facile rintracciare sui social media, quei casi di hate speech – discorsi d’odio – che colpiscono categorie e minoranze più spesso discriminate in cui con troppa frequenza ci si imbatte.

Si chiama “Thanks for the hate speech” il video ideato e prodotto da Luz, azienda specializzata in storytelling, nell’ambito di “Sapiens – Umani come si deve”, progetto che ha l’obiettivo di combattere in modo inedito la disinformazione, offrendo contenuti originali, di qualità e spessore agli utenti.

Un video-manifesto forte: ascoltare le parole d’odio pronunciate dagli attori offre all’utente una prospettiva e una percezione diverse. Ripetuti ad alta voce, quei commenti appaiono ancora più crudi e capaci di ferire. Il web, coi social media, “ha annullato ogni distanza tra buon senso e miseria, tra civiltà e barbarie. È questa la vittoria dell’orrore”, ci dice la Luz attraverso il cortometraggio diretto da Andrea Corsini e scritto da Cristian Micheletti.

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