«Ovunque nel mondo vi è un deciso aumento, sia da parte dei governi che dei singoli individui, del ricorso all’hate speech, incolpando immigrati e minoranze delle difficoltà del proprio paese». Con questa premessa la United Nations Alliance of Civilizations (Unaoc) presenta un incontro internazionale che si terrà a New York il 2 dicembre*, occasione per riflettere sul ruolo dei media rispetto all’hate speech.
«I media giocano un ruolo cruciale nella percezione pubblica dei migranti e nella loro integrazione attraverso la produzione rapporti e analisi obiettivi e accurati. La questione è che rappresentazioni negative – sia deliberate che involontarie – di migranti e minoranze sono spesso rilevabili nei media ed essere hanno un impatto negativo sulla visione che la gente ha di queste comunità», scrive l’Unaoc, spiegando da quali ragioni nasce l’esigenza di promuovere un dialogo internazionale sul tema dei discorsi d’odio nei media.
Il simposio del 2 dicembre sarà solo il punto di partenza: nel 2016 eventi analoghi saranno organizzati in Europa e nei paesi di Medio Oriente e Nord Africa.
Agli incontri saranno invitati a partecipare giornalisti – singoli e associazioni, gruppi editoriali e organizzazioni di categoria, ma anche rappresentati dei governi e delle Nazioni unite, organizzazioni della società civile, ricercatori e docenti. L’obiettivo è quello di promuovere e arricchire il dibattito pubblico sul tema, scambiare buone pratiche, analizzare le ragioni alla base dei discorsi d’odio, il loro impatto, il modo in cui contribuiscono allo scoppio di episodi violenti e come influenzano il trattamento subito da migranti, rifugiati e minoranze. Gli esiti del dibattito saranno raccolti in un rapporto, pubblico, contenente una serie di raccomandazioni rivolte a tutti gli attori che hanno un ruolo, anche se involontario, nella diffusione o nel contrasto dell’hate speech.
*All’evento del 2 dicembre è possibile partecipare solo su invito. È possibile farne richiesta a questo link. L’Unaoc non prevede il rimborso delle spese di viaggio.
Per dire basta all’hate speech nei media firma la nostra petizione qui e usa l’hashtag #nohatespeech.
Pylos e il silenzio dell’informazione
A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
Leggi tutti gli articoli su immigrazione, asilo e minoranze pubblicati dalla stampa italiana.
Quiz: quanto ne sai di persone migranti e rifugiate?
Le migrazioni nel 2021, il nuovo fact-checking di Ispi
Trump e G7 catalizzano l’attenzione dell’informazione mainstream
© 2014 Carta di Roma developed by Orange Pixel srlAutorizzazione del Tribunale di Roma n° 148/2015 del 24 luglio 2015. - Sede legale: Corso Vittorio Emanuele II 349, 00186, Roma. - Direttore responsabile: Domenica Canchano.