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Il caso da tenere d’occhio. Aggressione a Rovereto, attenzione alle strumentalizzazioni politiche

Marco di Rovereto, provincia di Trento. Una donna, uscita a portare a spasso il cane, subisce un’aggressione a sfondo sessuale alle due di notte. Riesce, infine, a liberarsi da sola dalla stretta dell’aggressore e a scappare. Il fatto è avvenuto nella notte a cavallo tra il 25 e il 26 luglio, a poca distanza dalla struttura della Protezione civile adibita a centro d’accoglienza per richiedenti asilo.

Al momento sono questi sono gli unici elementi confermati dalle autorità; le forze dell’ordine stanno ancora indagando per accertare lo svolgimento dei fatti. Oltre a questi pochi dettagli, la stampa (nazionale e locale) riporta un’informazione non confermata che sarebbe trapelata dalle stesse forze dell’ordine: la donna avrebbe descritto il suo aggressore come un uomo di “carnagione scura”.

Le istituzioni locali hanno deciso di disporre da subito il test del dna sui 71 ospiti del centro di accoglienza, i quali sono tutti regolarmente rientrati nella struttura la notte in cui il crimine è stato commesso.

Subito si sono scatenate le reazioni politiche: la Lega Nord chiede la chiusura del centro d’accoglienza, così come, per diverse ragioni, lo domandano alcuni politici locali, provenienti da più schieramenti.

LA COPERTURA MEDIATICA. C’è chi nei titoli già distorce la realtà: «Violenza sessuale al campo di Marco» e «Ragazza violentata al campo della Protezione Civile di Marco». È Trento Today, testata regolarmente registrata, ad affermare nel titolo che l’aggressione è avvenuta al campo e non vicino, come è accaduto nella realtà. Scorrendo entrambi gli articoli non si trova alcun cenno aggiuntivo al luogo dove i fatti si sono verificati; viene solamente precisato che i dettagli dell’episodio devono ancora essere chiariti.

Gli altri quotidiani, invece, parlano di violenza o stupro nei pressi o vicino al centro di accoglienza; tuttavia la maggior parte mescola la cronaca al dibattito politico, creando confusione.

Corriere del Trentino, che dedica più spazio alla vicenza, riesce a separare i contenuti rendendo tutto più chiaro: dedica un articolo allo svolgimento dei fatti e alle dichiarazioni delle forze dell’ordine, uno alle posizioni della Lega Nord e del sindaco, uno all’andamento delle indagini dentro al centro di accoglienza e infine intervista la consigliera comunale per la per la promozione di “Rovereto città aperta al mondo”, la quale ammonisce dalle facili condanne e generalizzazioni.

I RISCHI. Il rischio principale è quello che la stampa, continuando a confondere la cronaca con il dibattito politico, si sbilanci giungendo a conclusioni affrettate più o meno esplicite e a generalizzazioni prive di fondamento. L’altra possibilità è che finisca, in questo modo, per assecondare la strumentalizzazione del caso da parte della politica, perdendo di vista il fatto centrale, ossia l’aggressione subita dalla donna indipendentemente dalle origini di chi l’ha commessa.

Corriere del Trentino: Violenza sessuale vicino al centro profughi, Miorandi e Lega. Struttura da chiudereMesrar, non generalizzareLa Spada, sono tutti collaborativi

Il Tempo: Stupro vicino al centro immigrati. Test del dna per 70

La Padania: Violenza a Rovereto. Chiudere subito il centro d’accoglienza

Avvenire: Stupro vicino al Centro d’accoglienza. Proteste a Rovereto

 

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