Pubblicata la quinta edizione del Barometro dell’odio di Amnesty International – Italia, quest’anno focalizzato sul tema della riforma della cittadinanza: quanto e come questo tema trova spazio online? Qual è la percezione che gli utenti hanno degli italiani senza cittadinanza?
Per rispondere a queste domande e inquadrarle in una più ampia indagine sull’intolleranza online, da settembre a ottobre 2021 Amnesty International, con il supporto di 50 attivisti, ha raccolto più di 6 milioni di contenuti da Facebook e Twitter, analizzandone più di 27mila.
Come evidenziato dai dati raccolti, i commenti offensivi, discriminatori o hate speech rappresentano il 12,4%, oltre 1 su 10. La pandemia, durante il periodo del monitoraggio, ha continuato a essere il tema prevalente (24,6% nei post e 21,1% nei commenti), seguita dalla tematica dei diritti economici, sociali e culturali (14,1% nei post e 9,8% nei commenti), strettamente correlata alla pandemia stessa. Al terzo e al quarto posto troviamo immigrazione (3,8% nei post e 5,6% nei commenti) e donne/diritti delle donne (3,7% nei post e 4,3% nei commenti). A seguire la solidarietà (2,7% nei post e 2,9% nei commenti), ambiente/cambiamento climatico (3,2% nei post e 2,3% nei commenti), lgbtqia+ (1,2% nei post e 1,1% nei commenti), minoranze religiose (1,5% nei post e 0,9% nei commenti). Solo a questo punto, al penultimo posto, troviamo il tema cittadinanza, presente nell’1,1% dei post e nello 0,5% dei commenti. L’unico tema ad avere un’incidenza ancora inferiore – di poco – è il tema rom.
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