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I pushbacks nel mare Egeo causano annegamenti

Su Lighthouse Reports

La Grecia afferma che la sua polizia di frontiera “forte ma equa” nell’Egeo salva vite. Il governo indica il calo dell’80% degli arrivi via mare come prova del suo successo. In realtà, la politica si basa su un regime di detenzione dei richiedenti asilo appena sbarcati nelle isole dell’Egeo e li costringe su gommoni di salvataggio senza motore per poi lasciarli alla deriva verso la Turchia. Questa pratica è stata ampiamente documentata da Lighthouse Reports e da media partner in inchieste precedenti.

A settembre, i corpi di Sidy Keita, della Costa d’Avorio, e Didier Martial Kouamou Nana, del Camerun, sono stati ritrovati sulle coste turche. La loro morte ha suggerito che è stata messa in atto una nuova tattica potenzialmente mortale. I due uomini erano stati visti vivi e vegeti sull’isola greca di Samos pochi giorni prima, secondo vari testimoni. Uno di quei testimoni, Ibrahim, dice che era con Sidy e Didier quando sono stati catturati dalle autorità greche sull’isola, fatti salire a bordo di un motoscafo e poi gettati in mare al largo della Turchia. Lavorando con Der Spiegel, The Guardian e Mediapart abbiamo ricostruito gli ultimi giorni di entrambe le vittime, verificato le testimonianze, ove possibile, e trovato prove che suggeriscono che gli uomini sono annegati a causa di una nuova strategia messa in atto dalla guardia costiera greca che consiste nel gettare in mare piccoli gruppi di richiedenti asilo e farli nuotare verso la Turchia.

L’articolo completo in inglese è disponibile qui.

Immagine in evidenza di Lighthouse Reports

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