Su Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio
In seguito all’assalto squadrista di sabato 9 ottobre 2021 ai danni della Sede nazionale della CGIL, La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio esprime la propria solidarietà alla Confederazione sindacale e a tutte le lavoratrici e i lavoratori che ne fanno parte, vittime di un’aggressione senza precedenti che va condannata con fermezza. Esprime inoltre la propria preoccupazione per il clima di intolleranza e di violenza prodottosi negli ultimi mesi anche grazie alla diffusione di discorsi d’odio nei confronti delle organizzazioni sindacali, delle istituzioni, delle giornaliste e dei giornalisti, delle operatrici e degli operatori dalla sanità (come dimostrano le aggressioni avvenute al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I durante la notte del 9 ottobre) da parte di soggetti che, trasformando le manifestazioni no-vax e no-green pass in occasioni di violenza verbale e fisica, non hanno altro obiettivo che generare divisione, caos, ricerca del capro espiatorio.
Come dimostrano i dati raccolti dai più recenti monitoraggi di VoxDiritti e di Amnesty, i mesi della pandemia hanno visto una decisa impennata nella circolazione dei discorsi d’odio verso l’‘altro’ (le persone migranti, i musulmani e le musulmane d’Italia, le comunità rom e sinte, per non parlare dell’esplosione di nuove forme di antisemitismo), e negli ultimi mesi l’estrema polarizzazione del discorso intorno alla campagna vaccinale ha prodotto, anche nel nostro paese, spaccature sociali, sempre più numerosi episodi di intolleranza, e una crescente difficoltà – da parte di tutt* – a mantenere il dibattito su toni civili e scevri da hate speech e violenza.
La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio chiede pertanto uno sforzo da parte delle istituzioni e della cittadinanza di evitare l’uso e la legittimazione di discorsi d’odio, isolando le persone e i gruppi estremisti che proprio ai discorsi d’odio ricorrono sistematicamente non solo per confondere l’opinione pubblica e inquinare il dibattito, ma anche per innalzare la tensione sociale al fine di posizionarsi nello spazio pubblico, stravolgendo le regole della partecipazione democratica stabilite dalla nostra Costituzione.
La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio chiede infine che il governo e le istituzioni prendano provvedimenti urgenti e severi – come previsto dalla Costituzione e dalla normativa italiana – nei confronti di tutte le persone e i movimenti che riproducono e diffondono in qualsiasi forma i simboli, le idee e le pratiche del fascismo, istigando così all’odio e alla violenza verso specifici obiettivi e impedendo un corretto svolgimento del dialogo democratico.
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