La sparatoria in Germania che ha causato la morte di due persone non è stata considerata da tutti una notizia da prima pagina
“Killer”, “neonazista”, “gunman”, “shooter”. Nessuno definisce “terrorista” il 27enne tedesco autore dell’attacco di ieri in diretta web contro la sinagoga di Halle in Germania.
Eppure i metodi sono gli stessi di quelli coniati dall’Isis, e poi ci sono le ore che l’attentatore ha trascorso online, la diretta web e le dichiarazioni sull’intento e il perché delle sue azioni.
Sono state uccise due persone. Poteva essere una strage, ma l’arma che stava usando si è inceppata più volte, evitando che ci fossero altre vittime.
Sui quotidiani nazionali italiani, la notizia non è stata riportata in prima pagina da tutti. Alcuni giornali che in passato hanno dedicato intere prime pagine a storie di persone con background migratorio e/o islamico coinvolte in semplici e irrilevanti risse, con toni allarmistici e usando impropriamente termini come “terrorismo”, non hanno neanche menzionato la vicenda.