Su Rete Nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio
Con grande rammarico apprendiamo della scomparsa di Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia dal 2014, strenuo difensore dei diritti umani, e convinto ispiratore della nostra Rete.
Senza la spinta, la lungimiranza, l’entusiasmo di Gianni la Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio non sarebbe nata. A dare impulso alla Rete sono state infatti propria la sua capacità di dialogare con la società civile – e di mettersi in ascolto di persone, associazioni, istanze – e la sua ferma convinzione che solo un ampio lavoro di relazione e di collaborazione avrebbe permesso a quel primo nucleo di soggetti riunitosi nel maggio del 2018 nella sede di Amnesty a Roma di mettere a fattore comune esperienze, strumenti, risorse, e di costituirsi come realtà coesa, durevole e plurale.
Le sue ragioni, d’altronde, erano e sono quelle di tutt* noi: il bisogno di arginare discorsi e i fenomeni d’odio diventati sempre più virali e dannosi, e l’ambizione di poter costruire una società meno discriminante e violenta, più inclusiva, più equa.
Per questi obiettivi Gianni si è sempre battuto, sia come direttore di Amnesty sia come studioso di diritti umani, ispirando non solo le persone che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, ma anche – attraverso la limpidezza delle sue parole e la forza delle sue idee – migliaia di attivist*, non solo in Italia, e moltissime associazioni che, come lui, hanno tentato e tentano ogni giorno di costruire un mondo migliore.
Gianni è stato per molt* di noi amico, ispiratore, guida. Ė anche grazie a lui se oggi siamo qui, fiducios* che molto si possa ancora cambiare e si debba ancora fare. Ed è provando a seguire il percorso che lui ha tracciato che con determinazione continueremo le nostre campagne, le nostre battaglie, il nostro lavoro.
Ciao, Gianni. E grazie.