Rilanciamo questo tweet pubblicato da Giuseppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale stampa italiana, il quale ricorda quale dovrebbe essere l’atteggiamento tenuto dai media nel seguire gli sviluppi di un evento di cronaca come quello del rogo doloso che ha condotto alla morte di tre sorelle di 20, 8 e 4 anni nella periferia romana.
Sono trascorsi quattro anni dal naufragio di un peschereccio tra Lampedusa e Malta nel quale morirono 268 persone, di cui 60 bambini, era l’11 ottobre 2013.
Al grido di “ong scafiste” un gruppetto di rappresentanti del Movimento Nazionale e Gioventù Identitaria ha fatto irruzione al panel “Confini e orizzonti: la nuova geopolitica del Mediterraneo” in corso al Museo del Tessuto di Prato nell’ambito di Mediterraneo Downton. Un’azione violenta messa a punto da una quindicina di persone, arrivate da Roma, con il preciso intento di cercare visibilità e provocare i partecipanti.
Storie che umanizzano, che denunciano le violazioni dei diritti umani, che raccontano le frontiere. Questi lavori vincitori del MYArt Film Festival, conclusosi a fine aprile a Cosenza. Migrazioni e diritti, infatti, sono stati i temi dominanti di questa edizione.
“Alan e il mare” è il titolo dello spettacolo teatrale di Giuliano Scarpinato per provare a raccontare, a bambini e ragazzi, l’indicibilità dei giovani morti tra i migranti. Prodotto dal teatro stabile d’innovazione del Friuli Venezia-Giulia, andrà in scena per la prima volta a Milano il 5 maggio nella cornice del Festival Segnali. Associazione Carta di Roma ha intervistato il regista.
Alessandro Sallusti è stato sanzionato con un avvertimento dal consiglio di disciplina territoriale della Lombardia per il titolo “Bestie islamiche”, apparso sulla prima pagina de Il giornale il 3 luglio 2016, in seguito all’attentato di Dacca.
Durante il sit per la libertà di stampa, tenutosi oggi, 2 maggio, a Montecitorio, sono stati letti i 150 nomi dei giornalisti incarcerati, con lo scopo dichiarato dal presidente dell’Fnsi Giuseppe Giulietti «di non far calare l’attenzione sul tema all’indomani della liberazione di Gabriele Del Grande».
Gli attacchi e le calunnie di questi giorni alle ong impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso in mare di rifugiati e migranti nel Canale di Sicilia sono per Cospe inaccettabili ma purtroppo non sorprendono. Sorprende, questo sì, che al coro dei calunniatori si unisca con particolare accanimento un’alta carica istituzionale come il vice-presidente della Camera e leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.
Che ritratto uscirebbe dell’accoglienza di migranti e rifugiati, se a tracciarlo fossero loro stessi, insieme a cittadini e operatori? Questo l’esperimento al centro del progetto Integr-Azione, realizzato nell’ambito dell’edizione 2017 di “Bologna cares!” e basato sulla combinazione tra fotografia, ricerca e azione partecipata.
«Vivevo in un piccolo paese dell’Afghanistan al confine con il Pakistan, lì intorno era pieno di centri di addestramento per i kamikaze, dove venivano mandati i bambini, volontariamente o meno…
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