La legge sulla cittadinanza italiana ha compiuto trent’anni, ma chi la subisce non ha niente da festeggiare. Sono infatti oltre un milione i bambini, adolescenti e adulti a restare stranieri in questo loro paese, appesi al filo del permesso di soggiorno, proprio a causa di quella legge nata già vecchia.
L’8 aprile viene celebrata in tutto il mondo la Giornata Internazionale dei diritti dei rom. Alla sua vigilia, in un evento promosso dalla Commissione per la promozione dei Diritti Umani del Senato, Associazione 21 luglio ha presentato il report digitale “Il Paese dei campi”
Un (altro) pessimo segnale: la piattaforma Meta permetterà agli utenti e alle utenti di Facebook e di Instragram di pubblicare contenuti che invochino alla violenza e all’odio nei confronti dei russi e dei militari russi.
La Rete nazionale per il contrasto ai discorsi e ai fenomeni d’odio accoglie in modo positivo la notizia dell’adozione, da parte della Commissione affari costituzionali della Camera, del testo che introduce il cosiddetto “ius scholae” come base di partenza per la tanto attesa riforma della legge sulla cittadinanza.
Trentadue organizzazioni nazionali che fanno parte del Tavolo Asilo e immigrazione inviano una nota urgente al Presidente del Consiglio Draghi, alla Ministra dell’Interno Lamorgese e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Orlando in relazione alla crisi ucraina e all’accoglienza degli sfollati in Italia.
Martedì 22 febbraio alle 16, nella sala stampa della Camera, il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Lazio ricorderà i giornalisti romani di religione ebraica perseguitati a seguito dell’approvazione delle leggi razziali.
Sono passati trent’anni dall’approvazione dell’attuale legge sulla cittadinanza, la legge 91 del 5 febbraio 1992.
“La discriminazione abbandona il virtuale e torna a sommergere la vita reale delle persone, nelle loro relazioni familiari e di vicinato, nei luoghi che frequentano o dai quali vengono allontanati o preclusi.”
Come si può esprimere attraverso le immagini fotografiche il nostro no ad ogni forma di discriminazione e di razzismo, e il nostro sì a un mondo di diversi ma uguali?
La Carta di Roma, nata per dare attuazione al protocollo deontologico per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione, a undici anni dalla sua creazione elegge la sua nuova vicepresidente. È Anna Meli e affiancherà il presidente Valerio Cataldi, giornalista RAI.
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