#nohatespeech. Insulto libero sul Giornale
«Kyenge, sciacquati la bocca con l’acido muriatico».
L’articolo che ha generato questo commento è stato pubblicato due giorni fa sul sito de Il Giornale. È dedicato ai commenti di Cécile Kyenge sul caso aperto dalla parlamentare di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni che ha accusato l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali di averla censurata. Tesi convintamente sostenuta da Il Giornale, come conferma lo stesso titolo del pezzo: «La Kyenge imbavagliata? Io ricevo insulti ogni giorno». Un normale articolo di cronaca politica, comunque.
Le sorprese arrivano a fine lettura, quando si va a leggere i commenti. Eccone alcuni (ma si tratta davvero di un piccolissimo campione):
«Questa negra diventa sempre più insopportabile»
«Che gnocca !!! ma non le hanno ancora proposto di fare un calendario?»
«Negra ex clandestina sei la prima razzista nei confronti degli italiani doc (nel senso che tu sei congolese)»
«chienge, ma quante banane al giorno ci costa?»
«Ma come si permette questa beduina»
«Miss Kyenge, la Meloni sarà ben contenta di fare a meno della sua pelosa solidarietà. Piuttosto si sciacqui la bocca con l’acido muriatico prima di proferirne il nome»
Questi commenti sono visibili a tutti da giorni. Ci sarebbe stato tutto il tempo per cancellarli. Se compaiono non è per ragioni tecniche quali la difficoltà di moderare il dibattito sul web. Se sono ancora lì è per una scelta della testata.
Segnaliamo il caso perché chiarisce in modo emblematico le ragioni della nostra campagna contro il discorso d’odio. Bannare i cyber razzisti, non considerare i loro insulti alla stregua di opinioni, non è una scelta ovvia come appare. C’è chi ritiene che farlo sia addirittura un attentato alla libertà di manifestazione del pensiero. Il “pensiero” di far bere acido muriatico agli avversari politici.
Andate QUI per firmare l’appello #nohatespeech. E aiutateci a diffonderlo. Non è un appello facile. Non indica un obiettivo vicino e raggiungibile. Ma è un segmento importante di una battaglia di civiltà.
Ogni firma è una goccia che scava la pietra.