L’11 maggio arriva il Festival dei Diritti Umani a Roma, all’interno del museo MAXXI. Tra le iniziative previste, anche la presentazione del secondo rapporto “Illuminare le periferie”
Un quinto del mondo è in guerra. L’odio senza frontiere scatena combattenti individuali, ma collegati tra loro in reti globali. Le vie d’uscita pacifiche sono difficili e quindi vanno incoraggiate.
Proprio perché il genere umano è intriso di violenza, la quarta edizione del Festival dei Diritti Umani ha deciso di occuparsi di guerre e di pace. Guerre per procura, sempre più soldati senza divisa. Civili uccisi, società annichilite. Città distrutte dove combaciano prima linea e retrovia, dove la vita di un bambino o di un soccorritore non vale niente. Miliardi spesi in orribili armi killer che potrebbero essere convertiti in tecnologie di pace. Ma non basterebbe: senza diritti uguali per tutti la pace è solo una tregua fra la guerra di ieri e quella di domani.
I cambiamenti climatici stressano le zone povere del mondo, generando conflitti e esodi. Benzina per chi predica disvalori. Egoismo e superiorità razziale sono amplificati dal lessico ansiogeno della politica e del giornalismo, giustificando arbitri, vendette, conflitti. Esserne consapevoli è il primo passo per invertire la rotta.
L’ultimo appuntamento del festival itinerante sul tema dei diritti umani si terrà a Roma, presso la sede del MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo), sabato 11 maggio.
A partire dalle 9:00 e per tutta la giornata, si terranno diversi incontri, proiezioni, talk e laboratori. Alle ore 11:00 ci sarà la presentazione del secondo rapporto “Illuminare le periferie”, a cura di COSPE e Osservatorio di Pavia, in collaborazione con FNSI e Usigrai, e con il patrocinio dell’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo. L’informazione mainstream non sempre può o vuole coprire notizie problematiche, lontane, scomode. E così spariscono crisi internazionali, cause delle migrazioni, devastazioni ambientali.
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