Una delle prime cose che Abdullhai Ahmed, 27 anni, farà come cittadino italiano sarà tornare in Somalia dai genitori e dai sette fratelli. «Sono 9 anni che non li vedo e finalmente potrò viaggiare in sicurezza come cittadino europeo». Ottenere la cittadinanza italiana per un rifugiato come Abdullahi è prima di tutto una questione di diritti. Non ultimo quello di voto. «In 27 anni non ho mai potuto votare, in Somalia perché non era pensabile, in Italia perchè ero un cittadino a metà». Carlotta Rocci, La Repubblica – Torino, 16 marzo 2016
Una delle prime cose che Abdullhai Ahmed, 27 anni, farà come cittadino italiano sarà tornare in Somalia dai genitori e dai sette fratelli. «Sono 9 anni che non li vedo e finalmente potrò viaggiare in sicurezza come cittadino europeo».
Ottenere la cittadinanza italiana per un rifugiato come Abdullahi è prima di tutto una questione di diritti. Non ultimo quello di voto. «In 27 anni non ho mai potuto votare, in Somalia perché non era pensabile, in Italia perchè ero un cittadino a metà».
Carlotta Rocci, La Repubblica – Torino, 16 marzo 2016
A raccontare la storia di questo giovane rifugiato somalo, giunto a Lampedusa nel 2008 e ora cittadino italiano, sono le pagine della cronaca locale di due quotidiani, La Repubblica e La Stampa. Un percorso di integrazione e di crescita reso possibile dai progetti e dalle attività finalizzate all’inclusione che lo hanno coinvolto e dal suo impegno nella comunità.
Per conoscere la sua storia i link agli articoli: «“Divento italiano” Si avvera il sogno di Abdullahi» e «Ahmed, cittadino onorario lunedì diventa italiano».
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A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
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