È dall’estate 2015 che la Campagna LasciateCIEntrare, insieme ad alcune organizzazioni locali, tenta di accedere al centro di accoglienza per richiedenti asilo allestito presso la ex caserma Cavarzerani di Udine. Alle tante richieste formali inviate alla prefettura della provincia friulanaa, tuttavia, non ha ancora fatto seguito alcuna risposta.
“La prima richiesta risale a un anno e mezzo fa” scrive LasciateCIEntrare , spiegando di non aver ricevuto risposta e di aver quindi contattato la parlamentare Laura Castelli, per organizzare un ingresso al suo seguito. “Il 10 ottobre 2015 – prosegue il comunicato – una piccola delegazione si presenta al cancello dell’ex caserma Cavarzerani per la visita al centro di accoglienza: l’accesso viene accordato soltanto a Castelli e a una sua assistente, mentre la referente territori della Campagna e due delegati della onlus Ospiti in Arrivo non vengono fatti entrare per ‘provata ostilità’ (questo quanto si sono sentiti dichiarare gli attivisti da un rappresentante dell’ente gestore all’ingresso della Caserma)”.
In occasione della mobilitazione nazionale per l’accesso ai centri di accoglienza e di identificazione, prevista per la Giornata mondiale del rifugiato 2016, LasciateCIEntrare ritenta: “La Prefettura – si legge nel testo – risponde chiedendo di esplicitare, per ciascuno dei soggetti per i quali era stato richiesto l’accesso, ‘l’interesse specifico, concreto ed attuale riconducibile ad una situazione giuridicamente tutelata’, richiesta cui la Campagna risponde che ‘l’interesse del singolo membro di una delegazione o di un’associazione è da considerarsi interesse stesso della collettività'”. Il mese successivo LasciateCIEntrare rinnova la richiesta, alla quale la Prefettura replica dichiarando di aver richiesto alla Questura un accertamento circa i componenti della delegazione. Da allora nessun aggiornamento.
“La tendopoli presso l’ex caserma Cavarzerani continua dunque a essere un luogo off-limits per la Campagna“, scrive LasciateCIEntrare, denunciando come l’impossibilità di accedervi ostacoli la verifica delle condizioni di vita nella tendopoli: “Abbiamo tutti i motivi per credere che l’accesso sia stato negato esclusivamente per nascondere quanto continua ad accadere in violazione dei diritti dei richiedenti asilo, nell’attesa forse di una soluzione dal “cielo” del Governo a mettere le toppe per poi concedere l’accesso”.
Lo stesso prefetto, Vittorio Zappalorto, – evidenzia LasciteCIEntrare – ammetteva ad agosto i disagi dovuti al sovraffollamento del centro e al fatto che fosse stato concepito come luogo di prima accoglienza, dove far sostare migranti e rifugiati per 15-20 giorni dopo l’arrivo, in attesa di essere trasferiti in strutture adeguate a una permanenza più estesa. Condizione, questa, non rispettata.
“Vietare l’ingresso ad associazioni indipendenti e che cercano di fare un monitoraggio serio e costante nel tempo, evidenziando ove se ne riscontrasse l’esigenza, le criticità della gestione – aggiunge LasciateCIEntrare – è di fatto una censura palese del diritto della società civile di veder garantiti diritti dei cittadini stranieri presenti nel nostro paese”.
Pylos e il silenzio dell’informazione
A Lampedusa c’è la tomba di una giovane donna di nome Ester. Aveva 18 anni e veniva dalla Nigeria. Era incinta ed è morta di stenti su un barcone carico di migranti rimasto in balia delle onde per giorni
Leggi tutti gli articoli su immigrazione, asilo e minoranze pubblicati dalla stampa italiana.
Quiz: quanto ne sai di persone migranti e rifugiate?
Le migrazioni nel 2021, il nuovo fact-checking di Ispi
Trump e G7 catalizzano l’attenzione dell’informazione mainstream
© 2014 Carta di Roma developed by Orange Pixel srlAutorizzazione del Tribunale di Roma n° 148/2015 del 24 luglio 2015. - Sede legale: Corso Vittorio Emanuele II 349, 00186, Roma. - Direttore responsabile: Domenica Canchano.