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Libertà è partecipazione – Fissato a Pavia il limite di 50 partecipanti al corteo promosso dalla Rete anti-fascista

A Pavia, da diversi anni, il 5 novembre si svolge la manifestazione commemorativa organizzata dalla estrema destra in ricordo di Emanuele Zilli, operaio missino, scomparso in circostanze controverse nel 1973. Ogni anno, nello stesso giorno ma in un luogo diverso, si svolge una manifestazione organizzata e promossa dai movimenti anti-fascisti. Nel corso degli anni le manifestazioni si sono svolte pacificamente. Tranne che nel 2016, anno in cui si verificarono scontri tra i partecipanti al corteo commemorativo dell’estrema destra e quelli aderenti alla contro-manifestazione organizzata dalla rete antifascista pavese e che determinarono l’annullamento della manifestazione in ricordo di Zilli l’anno successivo.

Dunque la scelta della questura di fissare un limite di partecipazione di 50 persone al corteo organizzato dalla Rete anti-fascista, trasformando in prescrizione una previsione puramente numerica di partecipazione, risulta immotivata e punitiva nei confronti di chi, liberamente e nel rispetto della Costituzione, sceglie di riunirsi e di partecipare a una manifestazione.

Come dichiarato dalla rete anti-fascista di Pavia: “La previsione numerica dei partecipanti è semplicemente – e non potrebbe essere diversamente, stante l’art. 17 della Costituzione – una ipotesi a spanne del promotore dell’evento pubblico, che non può vincolarlo né conferirgli il potere di limitare l’accesso al corteo agli eventuali soprannumerari”.

Quale emergenza, quale pericolo pubblico rappresenta il corteo organizzato dalla Rete anti-fascista? Preoccupa che una simile occasione possa diventare il pretesto per limitare la libertà di riunione. Articolo 21 è a fianco della Rete-antifascista, “dalla parte della Costituzione per la libera circolazione delle opinioni, delle informazioni, del pensiero critico senza il quale non può sussistere l’ordinamento democratico”, afferma Giuseppe Giulietti, Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana.

Nel 1973 Giorgio Gaber scriveva “La libertà non è uno spazio libero. Libertà è partecipazione”

Paola Barretta

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